Se le competenze tecniche aprono una porta, le soft skills spalancano portoni. Così, con parole semplici, si sintetizza l’approccio più odierno alle soft skills. Se ancora non sorpassano per importanza il curriculum e gli anni di esperienza sono però sempre di più prese in considerazione in ambito lavorativo.
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Esistono tre falsi miti da superare per comprenderne appieno le potenzialità e l’importanza. Il primo è che si tratti di capacità innate. Secondo alcuni studi infatti possono essere potenziate dedicandogli la giusta cura e facendo un lavoro sulla propria personalità.
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Il secondo è che siano più comuni tra le persone estroverse. Niente di più falso. Sicuramente gli estroversi avranno più facilità comunicative, ma non è detto che riescano ad instaurare rapporti migliori con dipendenti e colleghi. Il terzo è che non possano entrare a far parte del bagaglio di manager di età avanzata. La frase “sono troppo vecchio per cambiare” non è permessa. Sapersi continuamente mettere in gioco è una conditio sine qua non per essere un manager di successo.
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Purtroppo non esistono scuole specifiche per potenziare le soft skills e sta all’intelligenza di ognuno il loro sviluppo, ma ascoltando gli altri e rimanendo attivi sicuramente si capirà come sviluppare comunicazione, empatia e leadership, alcune tra le soft skills più ricercate.