I falsi miti delle soft skills

di Chiara Basciano

11 Agosto 2015 11:30

Cresce l?importanza delle competenze trasversali in ambito lavorativo.

Se le competenze tecniche aprono una porta, le soft skills spalancano portoni. Così, con parole semplici, si sintetizza l’approccio più odierno alle soft skills. Se ancora non sorpassano per importanza il curriculum e  gli anni di esperienza sono però sempre di più prese in considerazione in ambito lavorativo.

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Esistono tre falsi miti da superare per comprenderne appieno le potenzialità e l’importanza. Il primo è che si tratti di capacità innate. Secondo alcuni studi infatti possono essere potenziate dedicandogli la giusta cura e facendo un lavoro sulla propria personalità.

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Il secondo è che siano più comuni tra le persone estroverse. Niente di più falso. Sicuramente gli estroversi avranno più facilità comunicative, ma non è detto che riescano ad instaurare rapporti migliori con dipendenti e colleghi. Il terzo è che non possano entrare a far parte del bagaglio di manager di età avanzata. La frase “sono troppo vecchio per cambiare” non è permessa. Sapersi continuamente mettere in gioco è una conditio sine qua non per essere un manager di successo.

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Purtroppo non esistono scuole specifiche per potenziare le soft skills e sta all’intelligenza di ognuno il loro sviluppo, ma ascoltando gli altri e rimanendo attivi sicuramente si capirà come sviluppare comunicazione, empatia e leadership, alcune tra le soft skills più ricercate.