Nel corso degli ultimi anni è cresciuto sensibilmente il numero dei responsabili della selezione del personale che fa riferimento ai social media per conoscere al meglio i candidati.
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Secondo uno studio promosso da CareerBuilder, se nel 2011 questa pratica era seguita dall’11% dei manager HR, oggi questa percentuale sfiora il 60%: ma quali informazioni sperano di trovare?
Secondo l’indagine, solo il 21% degli intervistati ha ammesso di monitorare il profilo web dei potenziali nuovi assunti alla ricerca di contenuti che possano in qualche modo screditare i candidati, mentre per il 60% le reti social possono offrire spunti per supportare le loro qualifiche.
Il 53% dei responsabili delle risorse umane, inoltre, vorrebbe verificare se un candidato ha un profilo virtuale professionale e il 30% è interessato ai contenuti condivisi dalla sua rete di contatti, al fine di trovare eventuali riferimenti al suo lavoro o al suo comportamento.
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Se tra i contenuti social che hanno fatto naufragare le possibilità di assunzione figurano foto compromettenti, video inappropriati, commenti discriminatori e una capacità comunicativa piuttosto carente, le informazioni che al contrario possono rivelarsi un’arma vincente per chi si propone per un lavoro riguardano informazioni sulle qualifiche conseguite, il sito web personale curato e professionale, spiccati doti di comunicazione e una pluralità di interessi.