Le tecnologie digitali che progressivamente diventeranno parte integrante di molti processi lavorativi porteranno inevitabili cambiamenti, con notevoli ripercussioni per quanto riguarda l’occupazione e il ruolo degli stessi manager delle risorse umane.
=> Manager e professioni digitali
Su questo tema è stata condotta una ricerca promossa da Aica, Aidp (Associazione per la direzione del personale) e Aldai-Federmanager. L’indagine (i cui esiti sono stati anticipati da Il Sole 24 Ore), ha coinvolto un campione di 115 Hr manager di Aidp e tra loro prevale la convinzione che il processo di automazione subentrerà al lavoro umano in una percentuale molto elevata.
Se per l’88% degli intervistati il computer svolgerà la maggior parte delle mansioni impiegatizie ripetitive, per il 54% le risorse umane non saranno sostituite dalla tecnologia nello svolgimento dei compiti che richiedono l’uso dell’intelletto, sebbene avverrà una sorta di affiancamento.
Per quanto riguarda la riduzione dei posti di lavoro dovuta alle nuove tecnologie, il 54% dei manager interpellati sostiene che sarà possibile creare nuove mansioni per reimpiegare le risorse umane.
In ogni caso, per gli intervistati nell’arco dei prossimi quindici anni sarà possibile promuovere la diffusione di nuove competenze legate all’innovazione tecnologica, sia grazie alle capacità delle nuove generazioni sia perché le risorse digitali saranno caratterizzate da una crescente facilità d’uso.