Ferrara: l’innovazione è roba per donne

di Barbara Weisz

Pubblicato 30 Luglio 2019
Aggiornato 9 Luglio 2021 15:08

La barriere fra professioni femminili e competenze STEM sono ancora culturali: dal Campus Party, l'analisi di scenario e l'intervista a Floriana Ferrara.

C’è un ostacolo culturale che impedisce alle donne di scegliere una professione nell’ambito delle tecnologie e del digitale anche se sarebbe bene ricordarsi che ci sono eccellenze tecnologiche al femminile.

«Per esempio, nella robotica le donne italiane sono famosissime a livello mondiale» sottolinea Floriana Ferrara, master inventor, corporate citizenship manager e direttore Fondazione IBM Italia, fino allo scorso dicembre anche membro del Team digitale della Presidenza del Consiglio.

Ferrara, che a Campus Party 2019 ha parlato di inventori, donne e innovazione, propone l’esempio della spedizione Apollo 11, che 50 anni fa portò il primo uomo sulla luna: «erano tantissime le donne tecniche di IBM che hanno supportato la spedizione sulla luna».

Le premesse perché le donne abbracciassero l’informatica c’erano tutte già da allora, ma il mercato vede ancora oggi una bassa presenza femminile nel settore. La situazione sta migliorando anche grazie al «grande sforzo delle donne che fanno parte del sistema dell’innovazione nel raccontare la propria esperienza». Per fare capire che «l’innovazione è roba per donne».

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Il riferimento è allo slogan di un’iniziativa IBM che gioca con la parola Nerd, che normalmente definisce un giovane appassionato di informatica, e che invece diventa acronimo di Non è roba per donne? Una domanda a cui spesso rispondono negativamente anche le donne. «E’ vero che gli uomini ci considerano meno portate per certe discipline, ma anche noi stesse ci siamo quasi convinte della stessa cosa».

Di qui, il primo messaggio da comunicare alle giovani: «alle ragazze bisogna dire che così come il medico, il veterinario, il commercialista possono essere una donna, non c’è motivo per cui per questo non valga per l’innovazione».

Fra l’altro, Ferrara ritiene ci siano caratteristiche della cultura femminile che portano beneficio nel mondo del lavoro: «la donna è più portata per il problem solving, è spesso migliore dei colleghi uomini nel trovare soluzioni».

Il Progetto Nerd di IBM ha il preciso obiettivo di stimolare la presenza femminile nel mondo dell’informatica. Lo portano avanti in primis le professioniste IBM, anche utilizzando il welfare aziendale che consente ai dipendenti di destinare ore lavorative al volontariato.

Il programma IBM, utilizzabile come alternanza scuola-lavoro, prevede l’organizzazione di laboratori e lezioni nelle scuole superiori per insegnare alle ragazze a programmare app per cellulari.

Il progetto si svolge in collaborazione con le Università e ha il preciso obiettivo di stimolare le ragazze, con un approccio divertente e coinvolgente, a scegliere una facoltà STEM (scienze, informatica, ingegneria, matematica).