I manager possono fare molto per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, potenziando produttività e competitività in modo tale da favorire la ripresa e migliorare le performance. È l’opinione di Giuseppe Tripoli, Garante per le PMI, espressa nella relazione annuale inviata all’esecutivo.
=> Nelle piccole imprese i dipendenti più leali
Una strategia condivisa anche da Federmanager e Manageritalia, le due più importanti organizzazioni manageriali attive in Italia – guidate rispettivamente da Giorgio Ambrogioni e Guido Carella – che hanno commentato il rapporto confermando il “ruolo centrale” svolto dai manager nelle PMI.
Le due associazioni inoltre, sottolineano come nella penisola il numero di dirigenti attivi nel privato sia ancora troppo basso, pari all’1% della forza lavoro, individuando come causa proprio la scarsa presenza delle figure manageriali nelle imprese di medie e piccole dimensioni.
Per i due presidenti, inoltre, l’intervento di manager esterni e capaci è determinante anche nelle imprese familiari troppo spesso caratterizzate da un management interno alla famiglia. Ambrogioni e Carella hanno infine illustrato le potenzialità di alcune misure proposte dal Garante:
«Tra le misure suggerite dal Garante condividiamo in particolare la proposta finalizzata a valorizzare l’esperienza dei manager che sono usciti dal mercato del lavoro e che intendono investire i propri capitali e la propria professionalità nelle nostre PMI, attraverso un meccanismo di agevolazione fiscale. Questa strategia avrebbe il vantaggio di generare un circolo virtuoso capace di imprimere un’accelerazione allo sviluppo del sistema produttivo e, al contempo, di facilitare l’individuazione di nuove ed efficaci soluzioni di politica attiva del lavoro.»