Gender gap ridotto per aumentare il PIL

di Teresa Barone

Pubblicato 21 Giugno 2017
Aggiornato 9 Luglio 2021 15:09

Meno differenze di genere dal punto di vista occupazionale farebbero aumentare notevolmente il PIL.

Ridurre il gap di genere che caratterizza il mercato de lavoro avrebbe ricadute molto positive per la crescita economica del Paese, portando a un aumento del PIL.

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Lo sottolinea l’ILO, l’Organizzazione internazionale del lavoro, nell’ambito del report recente “World Employment and Social Outlook – Trends for women 2017”, rapporto che segnala come nel corso del 2017 il tasso di donne attive sul lavoro a livello mondiale sia pari al 49%, in pratica il 27% in meno rispetto a quello che caratterizza l’universo maschile.

Raggiungere gli obiettivi stabiliti dai Paesi del G-20, vale a dire portare al 25% la diseguaglianza di genere entro il 2015, porterebbe notevoli vantaggi economici generando fino a 5800 miliardi di dollari in più, in pratica 5182 miliardi di euro.

Per quanto concerne l’aspetto retributivo, tuttavia, nel 2015 il gender pay gap nella UE è stato pari al 16,3% e al 16,8% nell’Eurozona, basti pensare che in alcuni Stati membri della UE, come l’Estonia, le donne che lavorano guadagnano il 26,9% dei colleghi.

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