Pmi Emilia Romagna: 200 milioni e Temporary Management

di Tullio Matteo Fanti

25 Febbraio 2009 16:30

In Emilia Romagna, 200 milioni di euro a disposizione di 1068 imprese: sono i numeri dei programmi di sostegno agli investimenti attivati dalla Regione Emilia-Romagna

I fondi regionali per sostenere l’innovazione nelle imprese in difficoltà hanno portato aria nuova in molte realtà produttive, grazie anche a progetti mirati volti a contrastare la crisi puntando sul supporto di esperti esterni.

È il caso dell’Emilia Romagna, dove i programmi di sostegno agli investimenti attivati a fine 2008 (Bando dell’Asse 2 – POR FESR 2007-2013) hanno favorito 1068 imprese e prodotto 200 milioni di euro, per continuare ad investire sul futuro per la creazione di reti di imprese, innovazione tecnologica e organizzativa.

Tra le azioni pianificate, un focus particolare è stato riservato al “temporary manager“, figura professionale destinata ad affiancarsi alle imprese per un certo periodo di tempo e che seguirà i progetti d’innovazione approvati.

Il Temporary Management – particolarmente efficace come misura anti-crisi, modello repiclabile nelle diverse realtà aziendali, soprattutto nelle Pmi – mira alla riorganizzazione dei processi e del personale, introducendo nuovi strumenti ICT e Marketing, puntando anche ad azioni di internazionalizzazione laddove sostenibili.

In questo caso saranno circa 700 i professionisti esterni che supporternno le imprese locali nella realizzazione dei progetti selezionati.

Sono stati 547 i progetti di innovazione tecnologica approvati nelle piccole imprese con meno di 50 dipendenti, 145 quelli che invece sono indirizzati all’innovazione energetica nelle Pmie 376 quanti mirati all’opera di ricerca.

Le oltre 1000 aziende coinvolte dal progetto potranno ora contare su 200 milioni di euro ai quali si aggiungono i finanziamenti previsti grazie all’accordo anti-crisi promosso da Regione, Unioncamere e Consorzi Fidi, per assicurare credito di liquidità.

Ricordiamo che sono 48 tra istituti di credito e banche che hanno aderito al protocollo congiunto per sostenere le imprese: ciò dovrebbe garantire un miliardo di euro di plafond e un tasso d’interesse non superiore all’euribor maggiorato di uno spread massimo di 1,5 punti.