Il Mezzogiorno cresce… ma non troppo

di Paolo Iasevoli

16 Febbraio 2007 12:23

Ipi presenta i dati del Check-up Mezzogiorno, aggregando i risultati di ricerche sugli indicatori socio-economici e competitivi delle imprese meriodionali

Il Meridione recupera terreno nei confronti del Centro-Nord. Stando ai dati contenuti nell’edizione 2007 del Check-up Mezzogiorno presentati oggi dall’IPI, le imprese del Sud Italia stanno lanciando segnali positivi per quanto riguarda lo sviluppo e il fatturato.

Nel 2006 il Mezzogiorno ha invertito la tendenza negativa registrando una crescita dell’1,5% che, seppur inferiore alla media nazionale (2,0%), rappresenta comunque un dato significativo, specie se si considera che il divario con il resto del Paese ha subito una riduzione dello 0,6%: il Pil per abitante è infatti incrementato costantemente negli ultimi 10 anni.

A giocare un ruolo importante nel fenomeno sono state le medie imprese: secondo lo studio annuale di Mediobanca e Unioncamere, nonostante rappresentino una netta minoranza del totale (appena l’8%), continuano ad aumentare con un tasso di incremento pari al doppio della media nazionale.

Sorprende il dato relativo agli investimenti in Ricerca&Sviluppo che vede Campania e Abruzzo superare alcune regioni del Nord, per una spesa complessiva in quest’area pari al 6,1% contro il 5,1% del resto del Paese. Anche la situazione riguardante la dotazione ICT registra un sostanziale equilibrio tra Nord e Sud, sia per quanto riguarda l’uso del pc che quello delle email, mentre la diffusione della connessione a internet stenta ancora a decollare (19,1% a fronte del 28,2% nazionale) nonostante un netto miglioramento.

I problemi che ancora risiedono all’origine del divario tra Nord e Sud sono da rintracciare nel tasso di disoccupazione, in particolare per quanto riguarda i giovani e le donne, che vede le regioni meridionali toccare quota 12,3% contro il 4,4% del Centro-Nord. Altro fattore significativo è costituito dalle esportazioni, che pesano in maniera decisiva sul Pil: la quota destinata all’export dalle imprese settentrionali è del 25,3% mentre a Sud ci si ferma al 9,4%.