Gli aggiornamenti apportati di recente da Google agli algoritmi utilizzati per determinare il ranking dei siti Web sembrerebbero favorire in maniera particolare le pagine collegate direttamente ai grandi marchi, seppure essi non presentino talvolta portali particolarmente ottimizzati.
In risposta ai numerosi dubbi delle piccole imprese, Matt Cutts, noto ingegnere di Google (responsabile della divisione Webspam) ha pubblicato un video all’interno del quale offre delucidazioni in merito alla questione: nessuna attenzione particolare ai grandi marchi ma la volontà di offrire i risultati nella loro forma migliore.
Si tratterebbe, secondo Cutts, di «piccoli cambiamenti» non direttamente correlati ai grandi marchi ma che darebbero un peso particolare ad elementi comunque in qualche modo legati ai marchi stessi: sicurezza, autorevolezza, reputazione, alta qualità e PageRank.
I cambiamenti si inserirebbero semplicemente all’interno delle 300/400 modifiche effettuate ogni anno dal motore di ricerca e coinvolgerebbero solo un ristretto numero di query, senza pertanto avere un grosso impatto sul modo in cui i webmaster conducono il loro business.
«Provate a fare un ottimo sito», suggerisce quindi Cutts, «cercate di renderlo così fantastico da farvi conoscere come una autorità nel vostro settore. […] Può essere anche una piccola nicchia, e se siete degli specialisti allora si tratta di ciò che le persone desidereranno linkare, di cui desidereranno parlare».
Le Pmi dovrebebro comunque prendere in considerazione anche altri motori di ricerca al di fuori di Google, almeno secondo Randy Fishkin, esperto SEO, che sottolinea l’importanza di Yahoo! e MSN, in grado di catturare il 15/20% delle ricerche effettuate all’interno della grande rete.