I recenti studi sul potere del web per focalizzare l’attenzione di clienti e utenti sui brand aziendali, traducendosi in opportunità di business, vengono confermati da una nuova tendenza: il Brand Advertising.
Considerato che gli investimenti pubblicitari online sono potenzialmente più immuni dagli effetti negativi di recessioni e crisi economiche (basti pensare all’attuale congiuntura statunitense), l’advertising online resta un punto saldo per gli operatori amrketing oltre che un fattore di traino.
Anche secondo IDC, i ricavi della pubblicità su Internet raddoppieranno nel 2012 rispetto al 2007, per un giro d’affari di 51 mld di dollari solo negli Usa.
E allora? La risposta per le aziende e per i responsabili marketing resta il Web. Del resto, anche secondo lo studio “Your brand online report” condotto nel mese di agosto da Hitwise – società del gruppo Experian specializzata nel monitoraggio della comunicazione su Internet – tra i 2000 termini ricercati in Rete in Gran Bretagna sui motori di ricerca, l’88% equivaleva proprio a brand, nomi di aziende, prodotti o portali.
Una tendenza in crescita, considerando che nel 2005 era il 65% a privilegiare questo tipo di ricerca, rispetto alle ricerche più generiche. Il cambiamento emerso si traduce quindi in nuove sfide per chi fa marketing.
Basta analizzare nel dettaglio i dati per comprendere il nuovo trend. Intanto, per prima cosa la classifica dei nomi più ricercati risulta frammentata: nessuno supera infatti l’1,5% delle interrogazioni. Su tutti, vince Facebook con l’1,4%, seguito dai siti di brand molto noti e siti di e-commerce come eBay.
Gli altri dati sui trend di ricerca: il 91,3% riesce ad arrivare al sito ufficiale del brand o del prodotto, spesso però dopo essere stati indirizzati dal motore di ricerca e avere visitato altri siti che contengono solo riferimenti al nome cercato; l’8,7% decide di non visitare appositamente i siti ufficiali, andando ad informarsi mediante i siti dei media o i social network; osservando i siti ufficiali dei 100 brand più noti, il 35% degli accessi arriva dai motori di ricerca.
Tuttavia, nel generare maggior traffico sui siti Web – anche superiore al 30% – sembra ricoprire un ruolo rilevante anche la pubblicità sui media classici quali stampa, radio e TV.