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CRD: direttiva consumatori per e-Commerce Ue

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 22 Giugno 2011
Aggiornato 9 Febbraio 2012 15:32

Approvati dalla Commissione Mercato Interno del Parlamento Europeo i Consumers Rights Directive (CRD), i diritti dei consumatori che i venditori europei dovranno rispettare per il commercio elettronico.

Approvata dalla Commissione Mercato Interno del Parlamento Europeo la direttiva UE Consumers Rights Directive, a tutela dei consumatori europei in fase di acquisto di beni all’interno dell’Unione, compreso lo shopping online. Gli ambiti applicativi della CRD premiano la trasparenza (informazioni dettagliate su consegna, riparazioni e sostituzioni) e impongono maggiori garanzie, contro le clausole illegali o troppo stringenti.

Per quanto concerne il diritto di recesso, le nuove regole prevedono un tempo di 14 giorni per le compravendite off-premises, ovvero non tradizionali come quelle a domicilio, online o per strada, con conseguente rimborso del prezzo sempre entro 14 giorni.

Il tempo viene esteso automaticamente ad un anno nel caso in cui il venditore non informi correttamente il consumatore sul proprio diritto alla restituzione. Sono però esclusi da questa norma i beni digitali e quelli fatti su misura per i quali è previsto il pagamento della sola parte di prodotto già completata al momento dell’annuncio del ritiro.

I tempi di consegna sono fissati a 30 giorni pena la possibilità di annullare l’ordine senza alcun onere aggiuntivo. Per tutta la tratta legata alla spedizione del prodotto la responsabilità resta del venditore, che deve quindi rispondere di eventuali danni o perdite del prodotto.

Le informazioni fornite dal venditore devono essere complete ed esaustive sia per quanto concerne il venditore dal quale si sta acquistando che per quanto riguarda il prodotto stesso (caratteristiche, prezzo totale, etc.).

Per le Pmi che offrono servizi di di riparazioni a domicilio, in caso di prestazioni di importo inferiore a 200 euro, non è necessario fornire le suddette informazioni in forma scritta, ma è sufficiente comunicarle verbalmente al consumatore. In più il diritto di restituzione non si applica alla riparazioni urgenti non si applica.

In questo modo la commissione ha cercato di dare una risposta alle critiche mosse dalle associazioni dei consumatori: «così come approvata adesso, la CRD non causerà una riduzione della tutela dei consumatori negli Stati Ue» ha dichiarato soddisfatta Monique Goyens, Direttore generale dell’European Consumers Organisation (BEUC).

Dopo il voto positivo della Commissione del 16 giugno manca il “sì” del Parlamento, atteso per domani 23 giugno, quando si riunirà la sessione plenaria, dopo di che si passerà al Consiglio Ue. In caso affermativo gli Stati Membri dovranno adeguarsi in un tempo limite di due anni.