La Commissione Territorio e Ambiente del Senato non valuterà la riapertura del condono edilizio fino al 31 dicembre 2012, eliminato dal calendario d’Aula in Senato grazie al voto di Lega, Pd, Idv e Udc, ed astensione (vale come voto contrario) di Coesione nazionale.
Dunque, solo il Pdl sostiene la riapertura della sanatoria edilizia del 2o03 contenuta nella proposta del senatore Nitto Palma (Ddl 3134) con la quale si chiede la possibilità per i residenti nella Regione Campania di aderire al condono edilizio previsto dal DL 269/2003, a sua volta bloccato da una sentenza della Corte Costituzionale fino al 31 dicembre 2012:
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Obiettivo del Ddl Palma, bloccare la demolizione delle costruzioni abusive sul territorio.
Proposta che estenderebbe però il condono edilizio anche agli abusi commessi verso i vincoli ambientali e paesistici e che quindi collide con l’altro Ddl in esame, il n.2644, il quale prevede la messa in sicurezza del territorio nazionale messa a repentaglio proprio dall’ampio ricorso all’abusivismo.
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In molti hanno criticato la riproposta di condono edilizio, ad esempio il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, il quale ha sottolineato che «il Paese ha bisogno di interventi di messa in sicurezza del territorio, di risanamento ambientale, di riqualificazione del patrimonio edilizio, il contrario della politica dei condoni, che ogni volta produce nuovo abusivismo, moltiplica i cantieri illegali, saccheggia ed espone a nuovi rischi i territori».
E sulla stessa linea di pensiero si è espresso anche il Cnappc (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori).
Pareri tutti favorevoli quelli legati invece al Ddl di prevenzione del rischio idrogeologico che prevede una detrazione IRPEF del 41% per gli interventi di ristrutturazione edilizia di importo fino a 78 mila euro che comportino l’adozione di misure antisismiche e di mitigazione del rischio da frana e da alluvione nelle aree a rischio idrogeologico e idraulico elevato e molto elevato.