Con il decreto legge n. 16 del 2012 sulla semplificazione fiscale in vigore dal 2 marzo, sono state risolte questioni da tempo sul tavolo tra Stato e Regione, in primis la doppia imposizione fiscale per l’energia che gravava sulle imprese delle Regioni a statuto speciale.
In queste regioni, infatti, le imprese erano costrette a pagare sia le accise statali sull’energia elettrica (con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2012 delle nuove aliquote definite dal Decreto 2011 sul Federalismo Fiscale Municipale) sia l’addizionale comunale e provinciale sull’accisa stessa, abolita dal Decreto Monti ma soltanto nelle regioni a statuto ordinario.
Risolto anche il problema del trasferimento compensativo dell’ex ICI, ovvero l’IMU sulla prima casa.
La questione sulle accise era nata quando i provvedimenti ministeriali di fine 2011, avevano disposto che per le Regioni a statuto speciale venisse applicata sia l’accisa base sull’energia elettrica, nella misura maggiorata valevole per tutto il territorio italiano, sia l’addizionale comunale e provinciale.
In altre parole una doppia tassa, superata con l’articolo 4, comma 10 del Decreto legge Liberalizzazioni, valido dal prossimo aprile 2012.
In relazione al punto sull’IMU, il decreto “Salva Italia”, o manovra finanziaria Monti, aveva abrogato la norma che attribuiva un trasferimento compensativo ai Comuni sull’ICI, ora ripristinato dall’art. 4, comma 5 del Decreto Fiscale.