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E-commerce diretto: le novità dal 2015

di Nicola Santangelo

Pubblicato 18 Settembre 2014
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

Importanti novità a partire dal 1° gennaio 2015 per l’e-commerce diretto. Dal prossimo anno tutte le operazioni rese da un soggetto passivo IVA residente in un Paese UE a un consumatore comunitario saranno tassate nel luogo in cui il fruitore del servizio è stabilito, ha il domicilio o nel luogo in cui risiede abitualmente. Ad essere coinvolte da questa importante modifica sono molte transazioni commerciali che avvengono via Web tra cui cessioni di software, di musica e di app.

=> Gli aspetti fiscali legati al commercio elettronico

Con il termine e-commerce diretto si intende il rapporto commerciale che nasce e si esaurisce su Internet senza alcun intervento umano se non per una minima parte. Tutto l’iter, pertanto, dovrà essere concluso tramite la Rete: dalla stipula del contratto alla consegna del bene o all’erogazione del servizio.

Con la modifica degli articoli 58 e seguenti della direttiva 2006/112/CE occorre riconsiderare tutte le operazioni di commercio elettronico diretto. Questo perché a partire dal 1° gennaio 2015 diventerà operativo il cosiddetto regime MOSS (Mini One Stop Shopping), che consentirà ai prestatori di dichiarare in un solo Stato membro i servizi resi nei confronti di consumatori finali residenti negli altri 27,  ma anche di versare l’imposta applicata nel proprio Paese, applicando le relative aliquote e regole di consumo del servizio.

=> E-commerce: regime MOSS per transazioni intra-UE

A partire dal 1° ottobre gli operatori potranno esercitare l’opzione per il regime MOSS e coloro che sceglieranno di avvalersene dovranno applicarlo in tutti i Paesi membri in cui sono localizzati i consumatori privati dei loro servizi. Nell’e-commerce diretto, pertanto, diventa obbligatorio richiedere i dati anagrafici dei clienti ed emettere regolare fattura di vendita. Cosa che non accade, ad esempio, con l’e-commerce indiretto.