L’Italia conquista un nuovo record negativo: da giugno 2009 a giugno 2010 sono cresciuti gli oneri che imprese e famiglie italiane hanno pagato in termini di costo delle forniture di elettricità, cresciuto del +8,7%, ma anche per il gas naturale, salito del +12,3% (+4 centesimi al mc da luglio, pari al +15%).
Lo rivelano i dati dell’ indagine internazionale sul costo dell’energia elettrica e del gas naturale realizzata da Nus consulting.
A questo aumento dei costi è associato un calo della domanda: -6,4% nel 2009 per energia elettrica e -8% per gas. L’approvvigionamento energetico costa più in Italia (con 12,557 cent per kw/h) che in qualsiasi altro tra i principali Paesi industrializzati del mondo e le previsioni per il futuro non danno speranze di cambiamenti in atto.
Dopo l’Italia troviamo Germania (10,368), Austria (9,458) e Spagna 9,202 mentre agli ultimi posti ci sono Canada (5,807), Australia (5,496) e Sud Africa (5,112). Gli Stati Uniti si collocano al nono posto con 7,405 cent per kw/h.
Ad influire sui costi energetici vi sarebbe in primo luogo l’oscillazione del cambio euro/dollaro, ma anche il costo del barile di greggio e quello della distribuzione.
Diversa la situazione per quanto riguarda la classifica sul prezzo del gas, che ci vede posizionati al settimo posto con un costo di 31 centesimi al metro cubo.
Da segnalare il caso della Germania, dove a differenza degli altri Paesi si sono registrati dei cali nel prezzo del gas (-1,6%) grazie alla competizione tra i fornitori che è molto alta, a differenza del prezzo dell’elettricità che ha subito rincari paragonabili a quelli italiani. In Austria invece i prezzi medi dell’elettricità sono rimasti quasi fermi salendo solo del +0,6% e il gas è diminuito di quasi il -2%.
Infine, alla crescita dei costi corrisponde invece un calo della domanda: -6,4% nel 2009 per l’energia elettrica e -8% per il gas naturale.