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Precompilata: scadenze per i condominii

di Noemi Ricci

9 Febbraio 2017 10:00

Le scadenze legate alla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata che riguardano i condominii: Confedilizia chiede la sospensione.

Entro il 28 febbraio gli amministratori di condominio dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese sostenute nel 2016 per interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali. L’adempimento, regolato dal decreto del MEF del 1° dicembre 2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20.12.2016, è finalizzato alla predisposizione da parte del Fisco della dichiarazione dei redditi precompilata 2017.

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In caso di condomini senza amministratori (condominii minimi con condomini fino a otto) a dover inviare le comunicazioni delle spese di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico effettuato sulle parti comuni nel corso del 2016 sarà (circolare n. 3/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate):

  • l’amministratore, se il condominio lo ha nominato;
  • i condomini stessi se non hanno nominato un amministratore.

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In merito a questo adempimento Confedilizia sta chiedendo con forza di sospendere tale scadenza, perché l’attuale termine del 28 febbraio risulterebbe troppo stretto, ma soprattutto perché starebbe causando il caos nei condominii. Confedilizia spiega che si tratta di un’operazione tutt’altro che semplice, che si sviluppa in più fasi:

  • raccolta dei dati già disponibili;
  • richiesta ai singoli proprietari di quelli mancanti;
  • verifica dell’esattezza delle informazioni;
  • inserimento dei dati nel nuovo software dell’Agenzia delle Entrate;
  • trasmissione per via telematica del file.

L’amministratore è inoltre chiamato a dover indicare l’eventuale situazione di morosità del singolo condomino. Molteplici sono poi i dubbi sui dati da inserire in caso di locazione o comodato.

Nel comunicato di Confedilizia si legge:

“Si tratta di un’operazione sbagliata, che non tiene conto della realtà dei condominii e che andrebbe riconsiderata integralmente. Non si può, infatti, pensare di scaricare sul mondo dei condominii adempimenti che richiedono una complicata interazione fra soggetti diversi, per di più generando incertezze di ogni tipo. E il fatto che qualche associazione di amministratori abbia avallato tutto ciò rende ancora più disarmante il quadro, al quale si aggiunge anche il rischio di nuovi oneri per i proprietari.

La situazione descritta rende per quest’anno indispensabile annullare la scadenza del 28 febbraio, per poi valutare il superamento di un sistema destinato a non funzionare. Al minimo, occorrerebbe la sospensione dell’applicazione delle sanzioni, previste anche in caso di mero ritardo o errore, che sono pari a 100 euro per ogni comunicazione, con un massimo di 50.000 euro”.

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