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Compensi agli amministratori in Bilancio

di Nicola Santangelo

Pubblicato 19 Giugno 2013
Aggiornato 24 Giugno 2013 12:37

Guida al calcolo dei compensi per gli amministratori di azienda, deducibile per la società con principio di cassa e assimilati al lavoro dipendente o trattati come libera professione: tutti i dettagli.

I compensi degli amministratori devono essere deliberati dall’assemblea dei soci al momento della nomina. Per quelli investiti di speciali cariche è fissato dal consiglio di amministrazione dopo aver sentito il collegio sindacale. La periodicità con cui vengono riconosciuti i è invece liberamente definita dalle parti.

=>Leggi: Compensi agli amministratori di società

L’eventuale prestazione gratuita deve essere prevista nello Statuto o emergere da una delibera assembleare o del CdA con espressa accettazione dell’amministratore.

Come calcolare il compenso

Il compenso può essere determinato in misura fissa o variabile, quest’ultimo commisurato agli utili o al volume d’affari. A ciò possono essere aggiunti anche i rimborsi delle spese sostenute in funzione del mandato, l’indennità di fine mandato ed eventuali benefit come ad esempio l’auto aziendale.

Il compenso deve essere proporzionale a dimensioni e redditività della società: se troppo alto potrebbe indurre l’Agenzia delle Entrate a ritenere che la società eluda il Fisco distribuendo utili sotto forma di compensi.

Trattamento fiscale

Azienda.Il compenso degli amministratori,  sotto il profilo fiscale, è interamente deducibile per la società, nell’esercizio in cui è corrisposto,  applicando così il principio di cassa:  i pagamenti si intendono effettuati e percepiti nel momento in cui le somme entrano nella disponibilità del percettore.

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In caso di compensi come partecipazione agli utili il calcolo dovrà essere effettuato sugli utili netti risultanti dal bilancio, al netto della quota da imputare a riserva legale e alle altre riserve obbligatorie e a quella destinata a reintegrare il capitale sociale a causa di perdite di esercizi precedenti.
La partecipazione agli utili non rappresenta un costo vero e proprio per l’impresa ma piuttosto una modalità di destinazione degli utili. Anche in tal caso il compenso corrisposto è deducibile e da assoggettare a contribuzione previdenziale.

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Amministratore. I compensi percepiti possono essere trattati secondo due differenti modalità:

  1. facendoli rientrare fra i redditi assimilati al lavoro dipendente – l’azienda dovrà rilasciare la busta paga e operare le trattenute fiscali e previdenziali da versare entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello del pagamento (con emissione di modello CUD entro febbraio dell’anno successivo);
  2. facendoli rientrare fra le attività professionali – dovrà essere rilasciata regolare fattura all’azienda con indicazione della ritenuta d’acconto (è prevista la certificazione delle ritenute operate).

Trattamento di fine mandato

L’azienda si impegna a corrispondere agli amministratori alla scadenza del mandato un’indennità che prende nome di trattamento di fine mandato (TFM), stabilito preventivamente e determinato dall’atto costitutivo della società o dall’assemblea dei soci. Come per i compensi, anche l’entità del TFM può essere stabilita in misura fissa o in percentuale sul compenso annuo:

=>Scopri le nuove regole 2012 per la tassazione del TFM

La società può scegliere di accantonare l’indennità di fine mandato in una polizza assicurativa. I vantaggi di questa operazione sono, fra l’altro, la rivalutazione del capitale accantonato e la non pignorabilità delle somme corrisposte alla compagnia di assicurazione.

Contributi Inps

Gli amministratori devono essere iscritti alla gestione separata Inps e provvedere al versamento dei contributi previdenziali, presentando domanda all’Inps al momento della nomina e comunque entro la data di attribuzione del compenso. L’iscrizione all’Inps può essere effettuata anche dalla società.

La cessazione dell’incarico deve essere comunicata entro 30 giorni.

I contributi Inps vanno pagati su compensi e indennità di fine mandato. Vengono trattenuti dalla società  e versati utilizzando il modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo a quello di pagamento del compenso: il 66% è a carico della società, la restante parte dell’amministratore.

Contributi Inail

L’amministratore è soggetto a tutela assicurativa Inail quando svolge le attività previste dall’articolo 1 del Dpr 1124 del 1965, ossia se conduce personalmente veicoli a motore, accede in cantieri, usa macchine d’ufficio e così via: in questo caso la società deve iscriverlo entro 30 giorni dalla nomina.

Il premio dovuto è calcolato sull’ammontare dei compensi percepiti nell’anno: 66% è a carico della società e restante parte dell’amministratore. Per l’impresa i contributi Inail sono deducibili per competenza.

L’obbligo assicurativo non sussiste quando non svolge nessuna attività a rischio prescritte dalla legge, è un professionista ragioniere o dottore commercialista ovvero ricopre l’incarico nell’ambito della propria professione abituale.