Il 1° ottobre scatta l’aggiornamento trimestrale delle tariffe di corrente elettrica e gas ad opera dell’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), per avvicinarsi ai costi di produzione e ai mercati internazionali. Contestualmente, entreranno in vigore i contratti annuali per la fornitura ai grandi consumatori e alle imprese. Dopo gli aumenti dello scorso luglio, è possibile che ci sia in vista una nuova stangata nella bolletta energetica. Per le piccole imprese italiane, tra l’altro, le tariffe luce e gas sono già molto pesanti, ben più alte rispetto a quelle versate dalle grandi aziende. Un divario concreto che vede le prime pagare il doppio delle seconde per quanto riguarda le bollette relative all’energia elettrica, mentre per il gas l’aumento è pari al 178%. A mettere nero su bianco questi dati è l’Ufficio Studi della CGIA:
- nella bolletta energetica, le piccole imprese pagaino mediamente 151,4 euro ogni 1.000 kWh consumati (IVA esclusa) contro i 77 euro ogni 1.000 kWh delle grandi industrie;
- per il consumo di gas, il costo medio per le piccole aziende è di 59 euro ogni 1.000 kWh (Iva esclusa), mentre per le grandi imprese la una tariffa media è di 21,2 euro ogni 1.000 kWh.
Tariffe penalizzanti
Dietro l’aumento delle tariffe energetiche si cela l’incremento dello storico differenziale tra piccole e grandi imprese, con l’entrata in vigore dal 2018 della riforma degli energivori. In merito alle tariffe gas, invece, le grandi imprese ricevono dai fornitori offerte personalizzate con un prezzo stabilito su misura, opportunità che non coinvolge le piccole aziende.
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Fanalino di coda in Europa
Osservando i dati italiani nel panorama europeo emerge un netto gap ai danni del Paese, infatti, i costi energetici figurano tra i più elevati del vecchio continente. A pesare sui costi è anche la componente fiscale, infatti per la bolletta elettrica in Italia il 50% del costo totale è dovuto a tasse e oneri, mentre la media dell’Area euro scende fino al 48%. Solo la Germania mostra tariffe energetiche più care del 16,7%, mentre rispetto alla media europea i piccoli imprenditori italiani pagano mediamente il 12,1% in più. Per quanto concerne le tariffe gas, invece, l’Italia è al terzo posto dopo Finlandia e Portogallo.