Tratto dallo speciale:

Modello 730 e rimborsi IRPEF: regole e calendario conguagli

di Noemi Ricci

Rimborsi IRPEF da 730/2023 fino a 4mila euro in busta paga e nel cedolino pensione di luglio per chi trasmette la dichiarazione entro maggio: le regole.

Dall’11 maggio è possibile presentare il Modello 730: se dai conteggi d’imposta emerge un credito si applica d’ufficio il rimborso IRPEF in busta paga o nel cedolino pensione, oppure si può richiederne l’accredito diretto o, ancora, utilizzarlo in compensazione per il versamento di altri tributi.

Chi trasmette la dichiarazione entro maggio dovrebbe ottenere i rimborsi con lo stipendio e la pensione di luglio.

I criteri in base ai quali scattano i controlli preventivi del Fisco (definiti con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate datato 30 maggio) sono i consueti: scostamento significativo rispetto alla CU o alle dichiarazioni dell’anno precedente;  elementi di incoerenza rispetto ai dati precompilati; situazioni di rischio individuate in base a passate irregolarità.

Rimborsi IRPEF da 730: calendario

Il calendario rimborsi può subire  slittamenti in considerazione della data di trasmissione della dichiarazione dei redditi: la prima data utile per il conguaglio a credito con lo stipendio o la pensione è il giorno di accredito del rateo di luglio /agosto; il rimborso IRPEF subirà invece uno slittamento per chi presenta il modello dopo l’estate. Chi trasmette la precompilata entro maggio ha la garanzia di riceve il conguaglio nei tempi abituali.

Con sostituto d’imposta

Se il contribuente ha un sostituto d’imposta, il rimborso del credito maturato figurerà direttamente in busta paga o con l’assegno previdenziale (cedolino pensione) da parte del datore di lavoro o dall’ente pensionistico, così come avviene con i debiti risultanti dalla dichiarazione dei redditi, per i quali il sostituto d’imposta applica la trattenuta su stipendio o pensione. La somma risultante sarà accreditata (o trattenuta se a debito) nella busta paga o nella rata di pensione a partire, rispettivamente, da luglio e agosto/settembre.

Senza sostituto d’imposta

I contribuenti che non hanno un sostituto d’imposta possono invece richiedere il rimborso dei crediti IRPEF risultanti dalla dichiarazione dei redditi dall’Agenzia delle Entrate. L’accredito viene effettuato direttamente – entro sei mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, oppure dalla data della trasmissione, se questa è successiva a tale termine – se il contribuente ha fornito all’Agenzia le coordinate del conto corrente bancario o postale (codice IBAN) sul quale desidera che venga effettuato l’accredito.

=> Rimborsi IRPEF da 730 anche oltre scadenza

Rimborsi da Modello Redditi PF precompilato

Se il credito risultante dalla dichiarazione dei redditi è emerso in seguito alla presentazione del modello Redditi precompilato (ex Unico), il contribuente può ottenere i rimborsi (ma anche effettuare i versamenti dei debiti fiscali) con le modalità ed entro i termini descritti nelle istruzioni per la compilazione del modello Redditi.

Debiti IRPEF: come pagare

I contribuenti senza sostituto d’imposta possono pagare i debiti fiscali utilizzando la stessa applicazione online che consente di indicare l’IBAN del conto corrente su cui effettuare sia l’accredito che l’addebito. Per pagare può essere utilizzato anche il modello F24, con i dati necessari e pagare con le modalità ordinarie. Possibile infine rivolgersi ad un CAF o ad un professionista abilitato.

Tempi di pagamento

I tempi di pagamento possono essere influenzati, in caso di controlli fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria (entro 4 mesi dal termine previsto per la trasmissione, oppure dalla data d’invio in caso di ritardo rispetto alla scadenza) sulla Precompilata modificata. L’accredito potrebbe subire slittamenti in caso di:

  • rimborsi per oltre 4mila euro, tra le casistiche che determinano controlli preventivi sulle dichiarazioni dei redditi trasmesse tramite modello 730 (in questo caso è consigliabile compensare il credito con altri tributi, il rimborso potrebbe scendere sotto tale soglia evitando al contribuente sia controlli fiscali che slittamenti nel rimborso);
  • incoerenze nelle modifiche apportate al 730 precompilato e modifiche eccessive o sospette agli occhi del Fisco, tali da far scattare dei controlli.

In particolare, se il 730/2023 presenta esito a rimborso, danno adito a verifica:

  • uno scostamento significativo dagli importi nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
  • altri elementi di forte incoerenza rispetto ai dati precompilati;
  • la presenza di situazioni di rischio in base ad irregolarità di anni precedenti.