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Terziario: formazione gestita in azienda

di Noemi Ricci

Pubblicato 30 Settembre 2009
Aggiornato 23 Gennaio 2023 17:20

Si punta sulla Formazione nelle aziende italiane con il progetto For.Te: 90 mln di euro investiti nel 2009 per interventi nel Terziario e un nuovo accordo per la gestione dell'apprendistato all'interno dell'azienda

Quasi 90 milioni di euro in interventi formativi per far fronte alle esigenze di aziende e lavoratori e offrire loro ulteriori servizi ed opportunità. Questo è quanto ha investisto nel 2009 For.Te., il Fondo nazionale per la formazione continua dei lavoratori del Terziario promosso da Confcommercio, Confetra e Cgil, Cisl e Uil.

Inoltre l’accordo nazionale sottoscritto in questi giorni da Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil ha introdotto l’apprendistato esclusivamente aziendale, gestita dal datore di lavoro anche fuori dai locali aziendali, senza fare ricorso a finanziamenti pubblici.

Questa intesa trova attuazione nell’articolo 49, comma 5 ter, del decreto legislativo 276/03, come modificato dalla legge 133/08.

Entro pochi giorni dovrebbero essere definiti i contenuti professionalizzanti della formazione gestita integralmente all’interno dell’azienda.

Il datore di lavoro dovrà avvalersi di profili con competenze idonee al percorso professionale dell’apprendista, che potranno essere figure interne (anche lo stesso datore di lavoro) o anche esterne all’azienda.

L’apprendista potrà seguire anche corsi esterni organizzati da soggetti accreditati dalle regioni e non, purché siano svolti da docenti in possesso di competenze compatibili con il profilo dell’apprendista.

L’accordo porta inoltre novità su durata e modalità di erogazione della formazione, ammettendo che la formazione vada da 240 ore per tutta la durata del rapporto (inquadramento finale al sesto livello) a 400 ore per il lavoratore con inquadramento finale al II livello, in possesso di laurea.

Altra novità è la nascita del referente interno per l’apprendista, sostituendo la figura del tutor, può essere il titolare, un socio o un familiare coadiuvante, purché possegga un inquadramento almeno pari al livello dell’apprendista. Non occorre aver partecipato a corsi esterni specifici.

Questa modalità di gestione della formazione può essere attuata anche in caso apprendisti già avviati, secondo quanto previsto dall’interpello 2/09 del Ministero del Lavoro.