In Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) 2024/1623 (CRR III) e la Direttiva (UE) 2024/1619 (CRD VI), relativi ai requisiti patrimoniali nell’ambito del framework di Basilea 3, noto anche come Basilea 3 plus.
La nuova normativa introduce importanti cambiamenti per il settore bancario europeo, mirati a renderne i requisiti patrimoniali più comparabili e a limitare i rischi di esposizioni eccessive.
Le novità di Basilea 3 plus
Gli Stati membri avranno 18 mesi di tempo per recepire la Direttiva CRD VI nella propria legislazione nazionale. Il Regolamento CRR III sarà invece applicabile dal 1° gennaio 2025, ad eccezione di alcuni punti che entrano in vigore il 9 luglio 2024.
Requisiti patrimoniali più uniformi
La riforma introduce una “soglia minima di rendimento” (output floor) che fissa un limite inferiore ai requisiti patrimoniali determinati in base ai modelli interni delle banche, pari al 72,5% di quelli calcolati con misure standardizzate. Il cambiamento mira a ridurre le discrepanze tra banche e a promuovere maggiore trasparenza e stabilità nel sistema finanziario.
Monitoraggio sui servizi bancari extra-UE
Un’altra importante novità è l’obbligo di stabilire una succursale per la prestazione di servizi bancari da parte di imprese di Paesi terzi. Gli Stati Membri dovranno richiedere a queste società di ottenere un’autorizzazione dall’autorità di vigilanza del paese ospitante.
Cripto-attività e ESG sotto la lente
La normativa introduce infine un regime transitorio per le cripto attività e apporta modifiche per migliorare la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) da parte delle banche.
Cosa cambia per le banche, famiglie e imprese
Queste nuove regole hanno implicazioni significative per le banche e di riflesso sulle linee di credito concesse.
Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, le nuove regole rappresentano un passo avanti positivo per il sistema bancario italiano, facilitando l’accesso al credito per le imprese e favorendo una maggiore stabilità finanziaria.
Tra le novità di rilievo, Giorgetti ha citato anche la conferma dello SMEs supporting factor a beneficio delle PMI, l’uso dei terreni agricoli come garanzie valide ai fini di Basilea e la riduzione degli assorbimenti di capitale sui mutui prima casa e sulla cessione del quinto.
L’analisi ABI: pro e contro di Basilea 3 +
Anche l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha espresso una valutazione positiva sulle nuove regole. Il presidente Antonio Patuelli e il vice direttore generale vicario, Gianfranco Torriero, hanno accolto con favore l’introduzione di numerose misure richieste dall’ABI, tra cui l’estensione del filtro prudenziale sui titoli di Stato e l’uso dei terreni agricoli come garanzie.
Tuttavia, l’ABI ha anche segnalato alcuni aspetti negativi, come le restrizioni nell’uso dei modelli interni e la nuova metodologia di gestione dei rischi operativi.
Ad ogni modo, le nuove disposizioni rappresentano un cocnreto passo avanti verso una maggiore stabilità e armonizzazione del settore bancario europeo, con un impatto diretto sulle modalità di concessione del credito e sulla gestione dei rischi da parte degli istituti di credito italiani.