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Aumento mutui tasso variabile: quanto sale dopo il rialzo BCE

di Alessandra Gualtieri

27 Luglio 2023 14:45

Nuovo aumento tassi BCE atteso a fine luglio: stime sui tassi d'interesse dei mutui 2023 e 2024 e consigli sul mutuo che conviene accendere oggi per abbassare la rata.

Il 27 luglio 2023, la BCE ha stabilito un nuovo rialzo dei tassi di intesse. Un’ennesima decisione di stretta monetaria presa per contenere l’inflazione, con un impatto diretto sui finanziamenti a imprese e famiglie, mutui casa compresi. I tassi d’interesse sui mutui ipotecari sono già in salita costante, con i variabili ormai più costosi dei fissi.

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Da qui, si può provare a tracciare una stima di breve periodo, con estrema prudenza su tutte le previsioni a lungo termine.

Di quanto sono aumentati i tassi BCE?

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, rifinanziamento marginale e depositi presso la Banca Centrale Europea sono saliti rispettivamente al 4,25%, 4,50% e 4,0% (+0,25%) con effetto dal 2 agosto 2023.

Quanto costano i mutui oggi?

Per un mutuo prima casa a tasso fisso le banche applicano un tasso di interesse dal 3,4% al 3.8%. Il più conveniente a luglio 2023 è il mutuo BPER, con rata mensile di €435 (mutuo a 30 anni di 100mila euro, su un immobile da 200mila euro), con Taeg 3,44%. Altre offerte interessanti sono quelle di Credem, BNL, Widiba e Webank.

Tra i mutui variabili il più conveniente a luglio 2023 è quello di ING, con rata mensile di €480, tasso del 4,17% (Euribor 3M + 0,65%) e Taeg 4,38%. Altre proposte interessanti: Banco Popolare Pugliese, Banca Sella e BPER.

Considerando i nuovi aumenti e stimando un rialzo anche per fine luglio il rincaro della rata del mutuo a tasso variabile nel 2023 è di circa il 70%.

Quando inizieranno a scendere i tassi dei mutui?

Si prevede che i tassi d’interesse sui mutui si stabilizzeranno non prima di fine 2024, intorno al 4%, con un’inflazione ancora alta nei prossimi anni: 5,5% nel 2023 e 3% nel 2024, 2% nel 2025.

Tuttavia, queste sono solo ipotesi, poiché l’andamento dei tassi è deciso dalla BCE in base all’evoluzione dell’inflazione e dell’economia: i tassi di interesse sul costo del denaro si riflettono poi sui finanziamenti bancari, soprattutto sui mutui variabili indicizzati all’Euribor, legato a doppio nodo ai tassi BCE.

Mutui convenienti oggi: tasso fisso o variabile?

Attualmente, i mutui a tasso variabile sono più convenienti soltanto nel breve periodo.

Per quelli a lungo termine, essi sono troppo influenzati dall’andamento del mercato e le previsioni future non sono molto positive, come abbiamo visto. I mutui a tasso fisso offrono invece maggiore sicurezza, anche se in genere costano di più; ad oggi però il trend si è invertito e dunque conviene puntare sul tasso fisso.

Mutui a tasso misto: meglio una soluzione ibrida?

Gli esperti suggeriscono di optare per mutui a tasso misto, come i mutui variabili con cap o i mutui a tasso misto. Queste soluzioni offrono i vantaggi di entrambe le opzioni: la convenienza immediata del variabile, ma con un “paracadute” che limita l’aumento delle rate.

Tassi di interesse oggi: a quanto ammontano?

Tra le migliori offerte di oggi per il mutuo tasso fisso segnaliamo le seguenti proposte bancarie, prendendo ad esempio un mutuo per acquisto prima casa a 30 anni da 100mila euro (per un single residente a Milano):

  1. mutuo fisso BPER – tasso 3,25%, Taeg 3,44%, istruttoria €698, perizia €280, rata mensile 435,21 euro;
  2. mutuo fisso Credem – tasso 3,35%, Taeg 3,53%, istruttoria €1.200, perizia €280, rata mensile €431,92;
  3. mutuo fisso Banca Widiba – tasso 3,50%, Taeg 3,71%, istruttoria €700, perizia €300, rata mensile €441,27.

Tra le migliori offerte di oggi per il mutuo tasso variabile segnaliamo le seguenti proposte bancarie, prendendo ad esempio un mutuo per acquisto prima casa a 30 anni da 100mila euro (per un single residente a Milano):

  1. ING: TAEG 4,38% e rata mensile di 480 euro,
  2. Banco Popolare Pugliese: TAEG 4,58%e rata mensile di 498 euro,
  3. Banca Sella: TAEG 4,58% e rata mensile di 500 euro,

Di quanto può ancora salire un tasso variabile?

A coloro che si chiedono di quanto può ancora aumentare nel 2023 il proprio mutuo a tasso variabile senza cap, la risposta non  può essere unica: in base alla rata di partenza e alla durata del finanziamento (per abbassare la rata, si può rinegoziare con la banca la durata del piano di ammortamento, allungandolo fino ad un massimo di 35 anni); per il variabile puro si può arrivare anche al 70%, secondo le stime FABI. Per i mutui variabili con cap, invece, l’aumento massimo della rata è fissato dal contratto e non può salire oltre.

Quanto aumenta il costo di un nuovo mutuo?

Per un nuovo mutuo a tasso fisso, il costo nel corso del 2023 può aumentare fino al 100% rispetto a inizio anno, toccando il 6% (da inizio 2022, siamo passati da un interesse di 1,8% a picchi del 5%). Per un nuovo mutuo a tasso variabile si sale in media del 60%.