e-Book: buone le vendite in Italia

di Anna Fabi

4 Agosto 2011 14:00

Mercato e-Book in ascesa: vendite triplicate per Bruno Editore, download di titoli a pagamento nel futuro dell'editoria multimediale italiana?

Il mercato degli e-Book in Italia non è mai decollato, diciamocela tutta: i numeri erano e restano bassi, ma almeno il trend indica un discreto incremento delle vendite. Sono ottimistici i numeri di Bruno Editore, infatti, che nel primo semestre 2011 ha registrato download triplicati per i libri digitali a pagamento: oltre 40mila, contro i 10mila del primo semestre 2010 (+300%).

«Con un solo store e con un solo marchio editoriale, abbiamo venduto oltre 133.000 ebook, di cui 80.000 solo nell’ultimo» anno ha spiegato Giacomo Bruno, Presidente del gruppo, tra i più dinamici del comparto.

L’utenza professionale degli e-book è ancora assai limitata: prendendo a campione i clienti Bruno Editore, solo il 7,39% sono aziende. Un limite dovuto solo in parte alla disponibilità di libri digitali destinati ad un utilizzo business e lavorativo, a cui il mercato indirizza sostanzialmente letture di rapida fruizione o documenti di approfondimento (Report, White Paper, ..) non ancora venduti in veste di e-book veri e propri. Da cambiare ci sono ancora la mentalità e gli strumenti quotidiani per la formazione.

Certo, il nuovo fermento sul mercato editoriale – complice la legge Levi – sta indirizzando gli operatori verso la grande distribuzione e verso un meccanismo che sfrutti le economie di scala per trainare questo business ancora giovane. Una startegia che interess anche Bruno Editore, che spiega: «stiamo lavorando ad una nuova piattaforma per la vendita di ebook di tutti i generi e di tutti gli editori, insieme ad un partner importante. Partiremo a Ottobre 2011 con una base di 350.000 clienti che già conoscono ampiamente gli ebook».

Su 200mila lettori registrati sull’e-shop di Bruno Editore, la gran parte degli utenti risultano ancora uomini, soprattutto in ambito ebook per la formazione, ha spiegato Viviana Grunert, Direttore Generale, che però ritiene lo scenario in evoluzione: «entro uno o due anni anche le donne ne faranno largo uso, specie con l’ampliarsi della scelta».
(Sesso: Uomini 70,27%; Donne 22,34%; Aziende 7,39%. Età: 0-18 0,26%; 18-25 6,14%; 26-35 24,26%; 36-55 55,49%; 56-100 13,85%).