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Agroalimentare: fare sistema per crescere

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 6 Ottobre 2015
Aggiornato 7 Ottobre 2015 14:32

Per evolvere ed uscire dalla crisi l'agroalimentare ha bisogno di fare sistema: le leve e le chiavi sulle quali puntare emerse durante il convegno all'EXPO.

Si è parlato del futuro del sistema agroalimentare italiano all’EXPO 2015, durante il convegno “FARE MEGLIO ITALIANO – L’agroalimentare si fa sistema” organizzato da GS1 Italy | Indicod-Ecr.vA confrontarsi sul tema sono stati il mondo del largo consumo, il settore agricolo e le istituzioni, con la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, del Presidente Coop Italia e GS1 Italy | Indicod-Ecr, Marco Pedroni, e del Presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo.

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Il concetto centrale è che per dare impulso all’agroalimentare aiutandolo ad uscire dalla crisi, facendo superare il concetto tradizionale do filiera lineare e trasformandolo in ecosistema allargato, è necessario fare sistema. L’impresa solitaria al giorno d’oggi fa fatica ad andare avanti, per sopravvivere è necessario appartenere a sistemi dotati di una forte integrazione: filiere aperte, reti di relazioni che meglio rappresentino i reali snodi multipolari dell’evoluzione dei sistemi economici. I valori condivisi e le parole chiave del sistema agroalimentare italiano emerse nel corso del convegno sono:

  • biodiversità, il valore italiano più potente;
  • tutela e sviluppo della molteplicità delle produzioni e delle tradizioni enogastronomiche;
  • trasparenza delle informazioni verso il cittadino-consumatore;
  • sicurezza e legalità nei processi di produzione e di distribuzione dei prodotti;
  • reti;
  • collaborazione tra imprese;
  • tracciabilità;
  • innovazione, con la necessità di evolvere sfruttando al meglio le tecnologie anche per sfruttare le conoscenze, le prestazioni, i capitali di altri partecipanti all’ecosistema;
  • disintermediazione.

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Marco Pedroni, Presidente GS1 Italy | Indicod-Ecr, ha sottolineato:

«Credo che si debbano superare gli ostacoli che rendono difficoltosa l’evoluzione dell’agroalimentare; è ormai tempo per una consapevolezza condivisa del ruolo fondamentale di tutti gli attori del sistema, agricoltori, industria, distribuzione. Le leve su cui agire sono la fiducia, la trasparenza, le esperienze di altri sistemi. Accordi di ampio respiro, riduzione delle intermediazioni che creano inefficienza, apertura e dialogo verso i cittadini-consumatori per una trasparenza informativa sui prodotti e sui processi. Queste le sfide che hanno davanti le imprese e le loro persone. Siamo altresì convinti che anche le azioni pre-competitive (dove è importante il ruolo concreto giocato dalle nostre associazioni) siano determinanti per valorizzare l’agroalimentare italiano».

Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, ha aggiunto:

«Soggetti che in passato hanno viaggiato spesso in conflitto oggi sono chiamati a convergere per partecipare attivamente alla ripresa del Paese. In un momento di difficoltà economica occorre scommettere sul valore della trasparenza e della tracciabilità per valorizzare le identità territoriali. Dobbiamo saperlo fare tutti insieme, grandi e piccole imprese trasformatrici, distribuzione a vari livelli e produttori agricoli, proprio per dimostrare che nell’economia globale ci sono grandi opportunità per il Made in Italy».