Il piano per le imprese e la crescita delle PMI

di Barbara Weisz

28 Gennaio 2013 16:30

Rete Imprese Italia presenta il suo piano nella Giornata di Mobilitazione Nazionale delle PMI: le proposte strategiche su fisco, mercato del lavoro, credito alle imprese, energia, semplificazioni.

Dopo Confindustria e Cgil, ecco il piano delle PMI per uscire dalla crisi e rilanciare la competitività delle imprese, presentato nel corso della Giornata Nazionale di Mobilitazione indetta da Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti).

=> Confronta con il Manifesto di Confindustria

=> Confronta con il Piano Lavoro della Cgil

Il Piano delle PMI si intitola “Le nostre ragioni“, si rivolge alle forze politiche impegnate in campagna elettorale e prevede 5 strategie: pacchetto fiscale, credito alle imprese, semplificazione, mercato del lavoro, infrastrutture ed energia.

Fisco

In linea con «le indicazioni comunitarie che prevedono un abbattimento degli oneri amministrativi del 25%», si chiede ad esempio di eliminare la responsabilità solidale negli appalti (leggi tutto), di ridurre la pressione fiscale con politiche differenziate per dimensione d’impresa e poi:

  • IVA – niente aumento al 22%, causerebbe un ulteriore crollo della domanda con effetti recessivi.
  • IRPEF – criterio di cassa per la determinazione del reddito di impresa.
  • Tassazione – neutrale rispetto alla forma giuridica dell’impresa.
  • IRAP – riduzione mediante progressivo incremento della franchigia ed eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile; criteri certi per individuare le imprese prive di autonoma organizzazione e esenti. 
  • Regimi tributari – razionalizzazione, con promozione della fase di startup e revisione importo del minimale Inps (nere rilevante, soprattutto in avvio attività).
  • IMU – abolizione per immobili strumentali all’attività d’impresa e immobili merce posseduti da imprese di costruzione in attesa di essere venduti.
  • Riscossione coattiva – estensione della rateazione dei debiti tributari, esclusione dal fermo amministrativo e dal pignoramento per i beni strumentali all’attività d’impresa.
  • TARES – sistema tariffario in linea con la produzione reale di rifiuti delle varie categorie economiche, anche nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga”; compensazione delle quote di tassazione già in vigore che coprono il costo dei servizi locali.
  • Patto fiscale – proposto un vincolo di destinazione del recupero dell’evasione a cittadini e aziende.

Credito

  • Sostenere l’accesso al credito delle imprese per ricostituire liquidità e capitale circolante: politiche finanziarie specifiche e interventi pubblici di incentivazione alle micro, piccole e medie imprese sia a livello nazionale sia territoriale.
  • Favorire la solidità patrimoniale dei Confidi: rivedere il regime di regolazione, incentivare la razionalizzazione del sistema, attraverso processi di aggregazione (anche in rete) delle strutture esistenti.
  • Facilitare il ricorso al Fondo di garanzia per le PMI;
  • Diffondere efficacemente sul territorio le soluzioni condivise definite tra le Associazioni di rappresentanza imprenditoriale ed il sistema bancario.
  • Assicurare la piena operatività agli accordi in materia di certificazione e smobilizzo crediti delle imprese nei confronti della PA.
  • Apportare correttivi ai parametri, troppo rigidi, di Basilea 3.
  • Modernizzare il sistema dei pagamenti: ridurre i costi delle imprese sugli strumenti elettronici di pagamento in vista della nuova legge sui pagamenti con carta di credito.

Semplificazioni

  • Privilegiare meccanismi di trasmissione delle informazioni basati sulla tecnologia digitale: gli uffici pubblici potrebbero operare con un unico sistema informatico nazionale.
  • Dare completa attuazione alla avviata riforma organizzativa degli sportelli unici, rapida operatività alle Agenzie per le imprese e completamento del Portale “Impresainungiorno“.
  • Implementare lo Sportello Unico per l’Edilizia.
  • Completare l’iter per l’AUA (Autorizzazione unica ambientale per le PMI.
  • Stabilire un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti semplice, non oneroso per le imprese ed efficace per il reale contrasto alle ecomafie, superando il SISTRI;
  • Prevedere semplificazioni per le imprese dotate di certificazioni come garanzia presunta di conformità a determinati obblighi giuridici.
  • Predisporre un sistema capace di contrastare efficacemente le complicazioni correlate allintroduzione di nuove norme: ogni provvedimento dovrebbe sperare una sorta di prova di impatto sulle imprese, per settore e dimensione.
  • Snellire le procedure burocratiche in materia di sicurezza sul lavoro.
  • Rendere efficiente la giustizia civile ordinaria anche potenziando i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie: si propone una corsia privilegiata per i contenziosi legato ai ritardati pagamenti tra imprese.

Mercato del Lavoro

  • Riorganizzazione dei servizi per l’impiego, evitando ulteriori costi sulle imprese.
  • Ulteriori iniziative per il rilancio dell’apprendistato.
  • Rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013.
  • Sostegno alla formazione continua, come funzione originaria dei Fondi interprofessionali.
  • Semplificazione delle norme per l’assunzione dei giovani e in genere delle normative sul lavoro.
  • Rafforzamento del rapporto scuola-lavoro rivedendo i percorsi formativi nell’istruzione e nella formazione superiore e universitaria.
  • Eliminare le forme di solidarietà impropria fra settori economici, riequilibrando il rapporto fra contributi versati dalle imprese e prestazioni effettivamente erogate ai dipendenti (indennità economica di malattia INPS, contributi INAIL).
  • Ammodernare il Welfare: politiche fiscali e contributive di maggior vantaggio per strumenti come previdenza complementare, assistenza sanitaria, sostegno al reddito.

Infrastrutture ed Energia

Per mettere le MPMI nelle condizioni migliori per cogliere le opportunità offerte dalla Green e White economy, si propongono le seguenti azioni prioritarie:

  • Affrontare la micro-mobilità urbana, attraverso gli strumenti esistenti, come il Piano Nazionale per le città e i Piani urbani della mobilità.
  • Applicare l’e-freight (trasporto elettronico di merci) che coinvolge il polo della merce elettronica e delle tecnologie intelligenti.
  • Attuare la liberalizzazione regolata dell’autotrasporto merci: effettiva liberalizzazione del trasporto ferroviario, riordino e razionalizzazione del trasporto aereo, sviluppo dei trasporti marittimi e delle autostrade del mare.
  • Ridurre la dipendenza dell’Italia dalle fonti combustibili (e non rinnovabili): ridurre i costi di approvvigionamento, armonizzare la politica energetica con quella fiscale, favorire nuove tecnologie, ridurre i costi per le MPMI, incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Altre misure

  • Riforma del titolo V della Costituzione, che eviti sovrapposizioni di competenze.
  • Ulteriori misure di Spending Review, senza tagli lineari.
  • Politiche industriali a sostegno del Made in Italy e delle PMI, sulla strada tracciata dallo Small Business Act europeo: valorizzare l’innovazione, favorire l’aggregazione fra imprese, i partneriati con enti di ricerca, favorire gli investimenti, monitorare con attenzione i fondi comunitari.
  • Investire sull’imprenditoria femminile: attribuire una specifica competenza in materia presso il ministero dello Sviluppo Economico, favorire nascita e sviluppo di imprese al femminile, welfare e accsso al credito.
  • Internazionalizzazione: tutelare Made in Italy, Italian concept e Italian style, investire in capitale umano specializzato, favorite reti di PMI, promuovere l’e-commerce, puntare sul rapporto imprese-turismo.
  • Mezzogiorno: rafforzare le infrastrutture, valorizzare il potenziale turistico, usare meglio i fondi strutturali, potenziare la cultura della legalità.
  • Turismo: il settore ha un altissimo potenziale, va posto al centro delle strategie di crescita (proposto anche uno slogan, “think tourist first“). Misure suggerite: infrastrutture, trasporti, fruibilità del patrimonio mabinetale e culturale, promozione, fiscalità.
  • Città e territorio: favorire gli investimenti di riqualificazione, ristrutturazione ed efficientamente energetico di imprese e famiglie. C’è un proposta concreta: stabilizzare gli incentivi del 50% sulle ristrutturazioni e del 55% sull’efficientamento energetico.