Lavoro nero in Italia: Calabria maglia nera

di Teresa Barone

Pubblicato 30 Luglio 2013
Aggiornato 7 Agosto 2013 12:17

La Cgia di Mestre rende note le cifre sul lavoro nero nella penisola: le Regioni del Sud sono le più colpite, con la Calabria in cima alla lista.

Il lavoro nero nel Sud Italia rappresenta un vero e proprio ammortizzatore sociale, tale da rendere la crisi economica meno pesante di quanto non rivelino le stime: lo afferma il segretario della Cgia di Mestre Giusepe Bortolussi rendendo note le cifre del 2011. Secondo il rapporto dell’associazione degli artigiani, infatti, il lavoro sommerso in Italia produce oltre 102 miliardi di euro di PIL irregolare, con 43,7 miliardi di euro occultati al fisco. => Leggi tutte le news per le PMI della CalabriaUna situazione che caratterizza tutto il Meridione con la Calabria in cima alla lista delle Regioni dove il lavoro nero presenta cifre eclatanti (basti pensare che per ogni residente si stimano 1375 euro di imposte evase), seguita dalla Basilicata e dal Molise. A far crescere il lavoro nero è l’incremento del numero dei dipendenti che sono costretti a fare un secondo lavoro, spesso pensionati ma anche cassaintegrati e disoccupati, come spiega Bortolussi.«Con la presenza del sommerso la profonda crisi che sta colpendo il Paese ha effetti economici e sociali meno pesanti di quanto non dicano le statistiche ufficiali e nel Mezzogiorno possiamo affermare che il sommerso costituisce un vero e proprio ammortizzatore sociale.»