Tratto dallo speciale:

PMI in Italia: tenaci nonostante burocrazia e difficoltà

di Francesca Vinciarelli

20 Maggio 2013 09:00

Tengono duro le PMI in Italia: indagine Regus rivela come nonostante le difficoltà di accesso al credito, burocrazia e crisi economica gli imprenditori restino convinti delle proprie scelte.

Le difficoltà economiche, di accesso al credito e burocratiche non tolgono agli imprenditori italiani la voglia di fare impresa. Secondo una indagine commissionata da Regus, infatti, il 72% dei piccoli e medi imprenditori italiani, tornasse indietro, avvierebbe comunque la propria attività, nonostante le problematiche e la mancanza di sostegno da parte del Governo.

La pensano allo stesso modo l’85% dei titolari di PMI a livello globale.

=> Leggi le linee guida di Imprenditoria 2020

Dal punto di vista degli ostacoli che gli imprenditori trovano nel proprio percorso, in Italia al primo posto c’è sicuramente la burocrazia (95%, controlli 74% a livello mondiale), quindi la mancanza di accesso al credito (90%, contro il 76% globale).

La mancanza del sostegno da parte dello Stato viene segnalata come difficoltà dall’85% degli intervistati italiani, contro il 61% a livello globale; il 76% le condizioni economiche correnti (55% nel complesso dei 90 Paesi analizzati); il 54% il predominio delle grandi aziende sulle PMI (48% nel mondo).

=> Leggi la relazione del Garante PMI sulla chiusura delle imprese

Viene confermata quindi la necessità di sostenere maggiormente le PMI, sottolineata recentemente anche dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, a fronte della capacità delle piccole e medie imprese in Italia di produrre il 58% del PIL e di dare lavoro al 62% degli occupati.

Per maggiori informazioni consultare il rapporto Regus completo