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Quanto guadagna un dentista: stipendio medio per ogni specializzazione

di Noemi Ricci

10 Aprile 2024 09:23

Quanto guadagna un dentista in Italia in base alla specializzazioni e all'esercizio della professione (autonomo o in uno studio associato): tutti i numeri.

L’odontoiatra attira da sempre numerosi giovani in procinto di iscriversi all’università. Ad attrarre verso questa professione non è solo la consapevolezza di quanto guadagna un dentista, ma anche l’enorme richiesta sul mercato, sia nel settore pubblico che in quello privato.

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Il tasso di occupazione è molto elevato per i laureati in odontoiatria e le opportunità di carriera sono numerose, arrivando a retribuzioni importanti. Non solo: ai maggiori guadagni della professione è associata una pensione dei dentisti – gestita dall’ENPAM – più conveniente di quella INPS.

Ma vediamo in dettaglio quanto guadagna un dentista in Italia e  quali specializzazioni risultano più remunerative.

Stipendio medio del dentista

Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il settore odontoiatrico ha registrato una ripresa significativa delle attività dopo l’anno di lockdown. I dati MEF emersi dalle dichiarazioni 2022 confermano un aumento annuo del 17% del fatturato, per una media (escludendo i forfettari) di 219.600 euro ed un reddito medio di 67mila euro.

La professione del dentista offre inoltre opportunità di crescita e di specializzazione in vari settori, come l’ortodonzia, la chirurgia maxillo-facciale, l’odontoiatria pediatrica e la parodontologia. A seconda della specializzazione scelta, lo stipendio medio del dentista può cambiare, anche notevolmente. Vediamo qualche esempio.

Dentista Ortodonzista

L’ortodonsista è lo specialista odontoiatra si occupa dello studio delle anomalie nella formazione, nello sviluppo e nell’allineamento dei denti. Il suo ruolo consiste nel prevenire e trattare le malocclusioni (anomalie dentarie o scheletriche) e nell’assicurare che i denti siano correttamente posizionati per garantire una masticazione ottimale. È il professionista di riferimento per i trattamenti con apparecchi ortodontici. In media un ortodontista guadagna sui 64.000 euro l’anno.

Dentista Chirurgo Maxillo-Facciale

Il ruolo del chirurgo maxillo-facciale consiste nella diagnosi e nel trattamento delle patologie che coinvolgono la mascella, la mandibola e il viso, attraverso interventi chirurgici complessi o procedure che coinvolgono le strutture ossee. I chirurghi maxillo-facciali di solito lavorano in ambito privato o in strutture ospedaliere. Ad esempio, il chirurgo maxillo-facciale si occupa del trattamento delle fratture della mascella e della mandibola che possono verificarsi a seguito di traumi.

Un chirurgo maxillo-facciale può avere uno stipendio anche di 210.000 euro l’anno.

Dentista Pediatrico

Il dentista pediatrico, detto anche pedodontista, è un odontoiatra specializzato nella cura della bocca e dei denti dei bambini, dalla nascita fino all’adolescenza.

Un dentista pediatrico, in media, percepisce uno stipendio di 40.000 euro l’anno.

L’implantologo è un dentista specializzato nell’inserimento di impianti dentali in seguito alla perdita dei denti. Potrebbe avere una specializzazione in interventi di implantologia a carico immediato o eseguire interventi più tradizionali come l’implantologia a carico differito. A volte può essere confuso con il chirurgo Maxillo-Facciale, ma in realtà i loro ruoli sono completamente diversi: l’implantologo si occupa esclusivamente della chirurgia implantare.

Un implantologo guadagna in media 70.000 euro l’anno.

Dentista Endodontista

Si tratta di un odontoiatra che si occupa dei tessuti interni del dente, come la polpa dentale, e interviene in caso di carie o traumi, eseguendo trattamenti come la devitalizzazione. In media, un endodontista, guadagna sui 24.000 euro con questa attività.

Dove i dentisti guadagnano di più

I dentisti possono scegliere di lavorare come liberi professionisti, come dipendenti in uno studio privato o in un ambulatorio/ospedale pubblico o anche come collaboratori autonomi di uno studio dentistico. In tutti i casi, spesso hanno la possibilità di gestire autonomamente il proprio lavoro e di organizzare il proprio tempo in modo flessibile, in base agli appuntamenti con i pazienti.

L’attività di impiego più comune per gli odontoiatri è sicuramente quella autonoma (84,5% secondo i dati Almalaurea), seguita da un 4,5% di odontoiatri con contratto a tempo indeterminato. In media, gli odontoiatri lavorano 40 ore a settimana, mentre il lavoro part-time è praticato solo dal 17,3%. Solo l’1,3% degli odontoiatri interpellati da Almalaurea ha dichiarato di lavorare nel settore pubblico, dove lo stipendio medio di un dentista è di circa 30.500 euro l’anno.

Secondo recenti rilevazioni, gli stipendi dei medici e odontoiatri italiani – nonostante siano tra i più alti del Paese –  sono più bassi rispetto ai loro colleghi europei, come quelli che lavorano in Belgio, Danimarca, Germania, Ungheria, Irlanda e Regno Unito, pur essendo più alti di quelli in Estonia, Grecia e Portogallo. Da sottolineare anche le tasse elevate, che in Italia penalizzano ulteriormente questi professionisti, costringendo molti a lavorare nel privato – dove si guadagna di più – o addirittura a trasferirsi all’estero.

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate il fatturato medio degli odontoiatri sopra citato è così suddiviso per modalità di esercizio:

  • i dentisti titolari di partita IVA (28.554 nel 2021) o con studio monoprofessionale guadagnano in media 169.900 euro (con un reddito di 65.500 euro);
  • gli studi associati (4.346 nel 2021) hanno un reddito medio di 308.000 euro (87.200 euro il reddito);
  • le società di capitale (3.146 nel 2021) registrano un reddito medio di 379.000 euro (con un reddito di 29.200 euro).

Da questa analisi si deduce che è negli studi associati che i dentisti guadagnano di più. In generale, tuttavia, bisogna ricordare che le attività private devono tenere conto dei costi legati all’avvio di uno studio dentistico, che sono significativi rispetto ad altre attività commerciali.

Oltre all’affitto e all’eventuale ristrutturazione del locale, c’è l’acquisto di attrezzature, materiali e arredi e l’assunzione e la formazione del personale (in particolare degli assistenti alla poltrona). In media, si stima che per aprire uno studio di dimensioni medie con 3 dipendenti (igienista, assistente alla poltrona e addetto alla sala d’aspetto) e un locale in affitto, siano necessari almeno 100/130 mila euro come investimento iniziale.

Guadagna di più un medico o un dentista?

Secondo i dati dell’Oecd, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel 2021 lo stipendio medio annuale lordo di un medico era di circa 105.000 euro. Ma nel 2022 sembra esserci stata una forte diminuzione fino a 77 mila euro a causa del gran numero di pensionamenti che hanno ridotto il totale dei salari.

In ogni caso la media è più alta rispetto reddito medio annuale di un dentista che abbiamo visto essere pari a 67.000 euro l’anno.

Ovviamente si tratta di un discorso molto generale che prevede alcune eccezioni. Ad esempio, i dentisti specializzati in alcune aree, come l’ortodonzia o la chirurgia maxillo-facciale, possono guadagnare più di alcuni medici. Ma anche tra i medici il guadagno dipende molto dalla specializzazione. Inoltre, i dentisti che hanno un proprio studio dentistico possono guadagnare più di medici che lavorano come dipendenti.

Come si diventa dentisti

Per diventare dentista in Italia, oggi, è necessario seguire un percorso formativo ben preciso. Per prima cosa bisogna conseguire una laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Fino al 1980 non esisteva tale laurea separata, per svolgere la professione come odontoiatri i laureati in medicina e chirurgia dovevano prendere l’abilitazione all’esercizio professionale o la specializzazione in Odontostomatologia (specialistica non più esistente).

Dopo il 1980, con l’introduzione del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria (CLOPD), i laureati in medicina senza specializzazione non sono autorizzati a praticare la professione di dentista e i laureati in Odontoiatria senza ulteriori titoli non possono svolgere altre professioni al di fuori della pratica odontoiatrica.

Il corso di studi dura 6 anni ed è ad accesso programmato, con un numero limitato di posti disponibili. L’accesso avviene tramite un test di ammissione nazionale. Durante il corso di studi, gli studenti acquisiscono le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere la professione di dentista.

Al termine del percorso di studi, è necessario sostenere l’esame di abilitazione per l’esercizio della professione di dentista. L’esame di abilitazione è composto da una prova scritta, una prova pratica e una prova orale. Il superamento dell’esame di abilitazione è necessario per poter esercitare la professione di dentista in Italia, sia come dipendente che come libero professionista.

Dopo aver superato l’esame di abilitazione, è necessario iscriversi all’Albo degli Odontoiatri della provincia in cui si intende esercitare la professione. Anche l’iscrizione all’Albo è obbligatoria per poter esercitare la professione di dentista in Italia, indipendentemente dalla carriera scelta.

Per gli odontoiatri c’è anche l’obbligo di formazione continua, un’attività di aggiornamento di competenze e conoscenze indispensabile per l’esercizio della professione. È quindi importante, durante tutta la carriera lavorativa, partecipare a corsi di formazione e aggiornamento continuo per rimanere al passo con le ultime novità in campo odontoiatrico.

Dopo aver conseguito la laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria è possibile scegliere anche una specializzazione. Pur non essendo obbligatorie, le specializzazioni in odontoiatria sono un percorso formativo importante per i dentisti che desiderano acquisire competenze specifiche in un determinato settore dell’odontoiatria e migliorare le proprie opportunità di lavoro e di carriera.

In Italia, le specializzazioni in odontoiatria sono 4:

  • Chirurgia Orale: si occupa di interventi chirurgici per la cura di denti, gengive e ossa mascellari.
  • Ortognatodonzia: si occupa della correzione di malformazioni e disallineamenti dentali.
  • Odontoiatria Pediatrica: si occupa della cura dei denti dei bambini.
  • Odontoiatria Clinica Generale: si occupa di tutte le branche dell’odontoiatria, dalla prevenzione alla cura delle patologie dentali.

Le specializzazioni sono articolate in tre anni di corso, al termine dei quali si consegue il titolo di Odontoiatra specialista.

Oltre a queste specializzazioni, vi sono altri titoli che possono essere ottenuti post laurea, come Parodontologo, Gnatologo, Protesista, Implantologo, Endodontista. Queste però non derivano da specializzazioni, ma da Corsi di Perfezionamento, Master e altri titoli ulteriori.