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Calcolo pensione netta: quanto si prende rispetto allo stipendio o al lordo

di Noemi Ricci

26 Dicembre 2023 07:34

Calcolo pensione netta a partire dallo stipendio o dal lordo: come conoscere l'assegno futuro rispetto all'ultima retribuzione oppure al cedolino lordo.

Capire come si calcola la pensione netta a partire dallo stipendio è utile per tutti i lavoratori, sia per valutare le prospettive di reddito personale a fine carriera sia per considerare un’eventuale forma di previdenza integrativa, investendo magari in un fondo pensionistico.

Conoscere la data della pensione in base ai contributi versati e alle opzioni in vigore è facilmente calcolabile, mentre conoscere l’importo netto della futura pensione anche rispetto all’ultimo stipendio (tasso di sostituzione), è ben più complesso, dovendo considerare variabili come l’inflazione e i coefficienti di rivalutazione e perequazione annua.

Vediamo come procedere.

Come calcolare la pensione netta futura?

Per avere una simulazione abbastanza attendibile di quello che sarà il proprio assegno previdenziale è possibile utilizzare il servizio online “La mia pensione futura” messo a disposizione dall’INPS basandosi sulla normativa in vigore e su tre elementi fondamentali: età, storia lavorativa e retribuzione/reddito.

Il servizio permette di simulare la propria futura pensione confrontando diversi scenari, consentendo di capire come incidono sull’assegno i diversi andamenti di retribuzione e date di pensionamento (anticipate o posticipate).

Quali informazioni offre il servizio INPS?

La mia pensione futura consente inoltre di:

  • controllare i contributi che risultano versati in INPS e comunicare all’Istituto i periodi di contribuzione mancanti tramite la funzionalità di segnalazione contributiva;
  • conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata;
  • calcolare l’importo stimato della pensione “a moneta costante”, cioè a prescindere dall’andamento dell’inflazione;
  • ottenere una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (tasso di sostituzione);
  • ipotizzare la sospensione del lavoro, inserendo la data in cui interrompere l’attività lavorativa;
  • modificare la previsione del PIL futuro (+1,5% oppure +1% di incremento annuo nel medio-lungo termine) e il proprio andamento retributivo/reddituale annuale (da 0% – assestato a 5% – brillante);
  • scegliere il fondo su cui basare la simulazione.

Quali gestioni previdenziali si possono monitorare?

Il servizio INPS i rivolge ai lavoratori con contribuzione versata ai Fondi e Gestioni amministrate dall’INPS.

Calcolo pensione rispetto allo stipendio: quale formula?

Il calcolo della pensione futura si ottiene moltiplicando il montante contributivo (la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa) per il coefficiente di trasformazione relativo all’età in cui si va in pensione (conteggiando anche le frazioni d’anno).

Come si calcola la pensione?

Per stimare la propria pensione futura, bisogna conoscere alcune informazioni fondamentali per il calcolo:

  • il montante contributivo, ovvero il numero di contributi versati nell’intera vita lavorativa (eventualmente stimandolo in prospettiva);
  • l’età della pensione (67 anni per la pensione di vecchiaia, 62/64 anni per Quota 102/103 o APE Sociale, 58-60 anni per Opzione Donna, e così via);
  • i coefficienti di trasformazione applicati al montante individuale in base all’età in cui si va in pensione.

Quali sono i coefficienti di trasformazione 2023?

I coefficienti di trasformazione – che si applicano alle pensioni contributive o per la quota parte calcolata con questo sistema – aggiornati al 2023 per il calcolo dell’importo pensionistico di chi si ritira quest’anno sono i seguenti:

Quanto si prende di pensione rispetto allo stipendio?

Il rapporto fra prima pensione e ultimo stipendio prima della pensione si chiama tasso di sostituzione. Tale parametro si è ridotto negli ultimi decenni, con la riforma pensioni Dini e Fornero, penalizzando le nuove generazioni.

In passato, con il sistema retributivo, la pensione poteva arrivare anche solo al 20% in meno dell’ultimo stipendio. Le pensioni calcolate con il sistema contributivo, si può arrivare al massimo al 70% dell’ultima retribuzione e solo accumulando molti più anni di contributi.

In media, nel contributivo puro, con 40 anni di contributi si prende il il 60% dell’ultimo stipendio mentre con 30 anni di contributi l’assegno sarà pari al 48% della busta paga (che dunque di fatto sarà dimezzata).

Quale pensione rispetto a uno stipendio di 2mila euro?

Chi oggi guadagna 2.000 euro al mese prenderà una pensione che può andare dai 1.600 euro ai 1.000 euro circa, a seconda dei vari parametri che entrano in gioco.

Come si calcola la pensione netta?

Come per lo stipendio, per calcolare la pensione netta, bisogna togliere dal lordo le tasse (imposta IRPEF in base allo scaglione di reddito e addizionali comunali e regionali) e aggiungere le eventuali detrazioni spettanti.

Come vedere quando si andrà in pensione?

Per stimare quando sarà possibile andare in pensione, è possibile utilizzare il servizio di calcolo pensione gratuito messo a disposizione da PMI.it ai propri lettori. Basterà compilare i campi e avviare il calcolo per conoscere il giorno di decorrenza della propria pensione.

Sul portale INPS si accede invece al simulatore dell’importo futuro della pensione rispetto allo stipendio.

Come si calcola la pensione netta partendo dal lordo?

Per calcolare l’importo della pensione netta rispetto all’importo lordo del trattamento, bisogna applicare la seguente formula:

pensione netta = pensione lorda – [(IRPEF dovuta + addizionali) – detrazioni IRPEF spettanti].