
Per la pensioni Precoci, la Manovra 2024 permette ancora l’uscita anticipata rispetto alla maturazione dei requisiti della Legge Fornero. Per accedervi, è sempre necessario presentare domanda di uscita dal lavoro con la Quota 41 nel rispetto delle consuete finestre temporali: 1° marzo (quella principale) e 30 novembre (quella tardiva).
Nessuna novità è intervenuta nell’ambito della Manovra economica su questo specifico punto, con la consapevolezza che la riforma pensioni futura non sarà comunque migliorativa rispetto agli attuali requisiti, considerata la direzione intrapresa dal Governo Meloni.
Vediamo dunque le regole e le ultime novità.
Pensione Precoci 2024
La pensione dei Precoci si applica alla consueta platea di beneficiari, che è rimasta invariata. Così come sono invariati i requisiti di accesso a questa formula di pensione agevolata e le categorie di soggetti aventi diritto.
Precoci: chi sono e come accedono alla pensione
I lavoratori precoci iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle forme sostitutive o esclusive della medesima, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età possono ritirarsi con la Quota 41, ossia al perfezionarsi (fino al 31 dicembre 2026) di 41 anni di contribuzione a prescindere dal requisito anagrafico, a patto di rientrare in una delle categorie con diritto all’APe sociale.
=> Pensione anticipata per categorie protette, caregiver e precoci
Precoci beneficiari della pensione con Quota 41
Per andare in pensione con la Quota 41, a prescindere dall’età, ai lavoratori precoci vengono infatti richiesti ulteriori requisiti, che limitano l’opzione a quattro categorie di lavoratori:
- dipendenti disoccupati a causa di un licenziamento individuale o collettivo, per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano terminato da almeno 3 mesi, la fruizione della NASPI o altra indennità spettante;
- caregiver o dipendenti ed autonomi che al momento della domanda, assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi della legge 194;
- lavoratori dipendenti e autonomi che hanno una riduzione della capacità lavorativa, con una percentuale di invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
- addetti a mansioni usuranti o gravose. Le mansioni faticose che permettono questo specifico pre-pensionamento devono essere state svolte per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa e sono specificate dalla legge 67/2011. Ad esse si aggiungono ulteriori professioni indicate nella Legge di Bilancio 2017.
Quota 41 anche con cumulo
Il requisito contributivo di 41 anni può essere perfezionato, su domanda dell’interessato, anche cumulando i periodi assicurativi ai sensi della legge 24 dicembre 2012, n. 228.
Ma ci sono differenze in termini di decorrenza del trattamento:
- i lavoratori che perfezionano i requisiti dal 1° gennaio conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico decorsi tre mesi dalla maturazione degli stessi, secondo le disposizioni previste dai rispettivi ordinamenti;
- i lavoratori che maturano requisiti dal 1° gennaio, anche cumulando i periodi assicurativi ai sensi della legge 228/2012, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico dal primo giorno del mese successivo all’apertura della relativa finestra.
Pensione Quota 41: quando fare domanda
- Per accedere alla pensione anticipata dei lavoratori precoci, è necessario presentare domanda di riconoscimento del diritto entro il 1° marzo di ogni anno.
- Eventuali domande tardive, presentate comunque non oltre il 30 novembre, sono prese in considerazione in caso di risorse finanziarie residue.
In caso di esito positivo, anche a seguito di verifica della relativa copertura finanziaria, si potrà presentare la domanda di pensione anticipata online sul sito INPS, tramite Contact Center o rivolgendosi ai Patronati.
Quota 41 per tutti: si o no?
Per quanto riguarda la proposta sindacale (e di Matteo Salvini) di estendere la Quota 41 per tutti, è ormai certo che il Governo non ritiene questa strada percorribile. Si attendono i prossimi vertici sulla riforma delle pensioni per capire se ci sono margini di miglioramento rispetto alle attuali formule di flessibilità in uscita, in considerazione dell’obiettivo comune di agevolare categorie svantaggiate come ad esempio gli addetti a mansioni gravose.
Ma alla luce della bozza di Manovra 2024 è chiaro che la Quota 41, se mai si farà, è destinata ad essere un cavallo di battaglia politico di fine legislatura.