Pannelli fotovoltaici con accumulo, guida agli incentivi

di Noemi Ricci

Pubblicato 22 Febbraio 2023
Aggiornato 20 Settembre 2023 12:05

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Incentivi per impianti solari fotovoltaici con accumulo: come funziona, quali sono i costi e i risparmi in bolletta, come richiedere i contributi.

Installare un impianto fotovoltaico con accumulo sembra essere oggi una delle strategie migliori per far fronte al caro bollette, consentendo di sfruttare l’energia solare anche nelle ore notturne e, di conseguenza, di risparmiare sui costi di luce e gas.

In generale, già si può risparmiare con gli incentivi per i pannelli, erogati sotto forma di detrazione IRPEF. In più, per le spese sostenute nel 2022, sono previsti specifici contributi per accumulo fotovoltaico, con domanda da presentarsi dal 1° al 31 marzo.

Vediamo dunque come funziona un impianto solare con accumulo, quali vantaggi e svantaggi presenta, i costi di acquisto e installazione e le agevolazioni fiscali previste.

Cos’è un impianto fotovoltaico con accumulo?

Un impianto solare con accumulo di energia consente non solo di produrre energia tramite pannelli fotovoltaici ma anche di immagazzinare quella che non viene immediatamente consumata grazie ad un insieme di accumulatori o batterie.

L’energia in eccesso non viene “persa” ma conservata per i momenti in cui l’efficienza del sistema è ridotta per assenza di luce solare (di sera o notte e in giornate nuvolose). Questo permette maggiore autonomia energetica per edifici e famiglie, soprattutto se impianti e batterie vengono correttamente dimensionati per le esigenze di consumo dell’utente.

I sistemi di accumulo dell’energia possono essere installati su impianti esistenti, anche già incentivati ed anche se effettuano lo scambio sul posto (quando un impianto fotovoltaico produce energia elettrica e riversa quella che non viene consumata dall’abitazione nella rete elettrica), purché rispondano alla normativa CEI 0-21.

Posso risparmiare il 100% in bolletta con l’accumulo?

I sistemi fotovoltaici con accumulo possono teoricamente essere installati come impianti stand-alone (chiamati off-grid) rendendosi al 100% indipendenti dalla rete di distribuzione elettrica (ideale per le  case in montagna). Il vantaggio è quello di non ricevere nessuna bolletta e non avere oneri di rete o altre imposte da pagare. Se però l’impianto non genera corrente sufficiente, si rimane senza la necessaria copertura elettrica.

Come funziona un impianto con accumulo?

La parte dell’impianto di generazione di energia è composta da pannelli di silicio che trasformano parte dell’irraggiamento solare in energia elettrica, generando corrente continua che dovrà essere poi trasformata dall’inverter. L’accumulo dell’energia può invece avvenire in due modalità:

  • inverter con batteria integrata, che unisce una batteria di immagazzinamento al dispositivo che trasforma la corrente continua prodotta dal pannello in corrente alternata utilizzata nelle reti domestiche (il vantaggio è di essere compatto e poco ingombrante);
  • sistema componibile con batteria esterna: l’accumulatore è all’esterno dei pannelli solari ai quali è collegato (il vantaggio è di poter scegliere tra differenti tecnologie e modalità di accumulo).

Quando l’energia accumulata non basta, l’impianto la recupera dalla rete elettrica (così come avviene nei sistemi fotovoltaici senza accumulo). Quando l’accumulatore è carico, l’energia in eccesso può essere immessa nella rete elettrica e venduta.

Come si installa un sistema di accumulo?

I sistemi di accumulo possono essere installati secondo tre configurazioni:

  • monodirezionale (con batterie caricate dall’impianto fotovoltaico) lato produzione (prima del contatore di produzione);
  • bidirezionale, (ricaricate anche dalla rete) sempre lato produzione;
  • bidirezionale post-produzione, quindi dopo l’inverter.

Il consiglio è di non collocare i componenti all’esterno, per evitare che i sistemi di accumulo vengano danneggiati da fattori climatici, animali e insetti.

Fotovoltaico con accumulo: quanto costa?

Nel tempo, i prezzi degli accumulatori fotovoltaici sono scesi e si abbinano alle agevolazioni edilizie. Ad esempio, qual è il costo di un impianto fotovoltaico da 3 kW con accumulo? In media un impianto da 3kW con accumulo già pronto per essere utilizzato ha un prezzo di circa 6.000 euro (sconto del 50% incluso con cessione del credito derivante dalla detrazione fiscale). Ovviamente il prezzo cambia in base alla tipologia di batterie utilizzate, nonché dai materiali dei pannelli, lavori accessori per installarli e così via.

Quali incentivi 2022-2023 per i sistemi di accumulo?

Per chi installa nel 2022 sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili è disponibile uno specifico incentivo (credito d’imposta sistemi di accumulo), che si può richiedere dal 1° al 30 marzo 2023.

Quanto durano le batterie di accumulo fotovoltaico?

Solitamente le batterie di accumulo garantiscono:

  • 700-800 cicli in caso di batterie al piombo;
  • 2.000 cicli per le batterie al gel;
  • 5.000 cicli per le batterie agli ioni di litio (10 anni).

Quali i vantaggi di un impianto fotovoltaico con accumulo?

Consentendo di utilizzare l’energia auto-prodotta dall’impianto solare anche di notte o nei periodi meno soleggiati della giornata e delle stagioni, i sistemi di accumulo abilitano il pieno autoconsumo, portandolo quanto più vicino possibile al 100%, con indipendenza completa dalla rete elettrica dei fornitori.

Generalmente si riesce a rientrare del costo dell’investimento in un periodo che va da 4 a 8 anni, più velocemente del fotovoltaico semplice. Il risparmio cresce se i consumi di energia si concentrano di sera o notte.

Secondo il GSE, solo il 30% dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico viene consumata durante il giorno, quindi se il rimanente 70% non viene immagazzinato in un accumulatore, senza batterie o cessione alla rete, viene del tutto perso.