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Allarme in Italia: i prestiti BCE per le Pmi restano alle banche

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 13 Gennaio 2012
Aggiornato 15 Luglio 2013 09:53

I prestiti agevolati concessi alle banche italiane dalla BCE con l'obiettivo di semplificare l'accesso al credito delle Pmi sono invece stati investiti in Titoli di Stato: denuncia parlamentare.

Che fine stanno facendo i fondi BCE (Banca Centrale Europea) – per un totale di 489 miliardi di euro erogati a 523 banche della UE – e destinati a sostenere l’accesso al credito delle imprese?

Ebbene questi soldi alle Pmi italiane non sono mai arrivati: i 140 miliardi di euro che le 14 banche italiane hanno ricevuto dopo l’8 dicembre 2011 non sono finiti nelle casse delle imprese, come denuncia l’ABI, secondo i cui dati l’accesso al credito delle piccole e medie imprese è perfino diminuito.

La denuncia: i fondi per le Pmi restano in banca

L’allarme su come i finanziamenti previsti dalla BCE in favore delle Pmi appaiano bloccati in operazioni finanziarie arriva dagli europarlamentari Enzo Rivellini e Potito Salatto, i quali hanno chiesto delucidazioni alla stessa Banca Centrale Europea.

Una situazione che Rivellini e Salatto spiegano così: le banche italiane invece di utilizzare il prestito concesso dalla BCE al tasso dell’1% per favorire l’accesso al credito delle Pmi hanno preferito acquistare titoli di stato con rendimenti al 6-7%.

«Qualora tutto ciò venisse appurato siamo pronti ad azioni forti senza escludere nessuna eventualità che possa garantire ai cittadini europei che le somme siano destinate alla crescita e al superamento della crisi», concludono i due europarlamentari.