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Prestiti alle imprese: più credito dal 2016

di Francesca Vinciarelli

9 Novembre 2015 09:30

Migliorano le condizioni di accesso al credito in Italia: ecco le previsioni di Bankitalia sui prestiti alle imprese basate sull'uscita dalla recessione.

Accesso al credito migliore per le imprese nel 2016, secondo le stime Bankitalia contenute nel rapporto sulla stabilità finanziaria, nella prima metà del prossimo anno i prestiti al settore privato torneranno a crescere grazie ad una graduale uscita dalla recessione. In ogni caso, precisa la Banca d’Italia:

“Se valutato in rapporto al prodotto interno lordo, tale credito rimane tuttavia assai inferiore ai valori medi di lungo periodo”.

Anche se il periodo peggiore sembra ormai passato:

“Il rafforzamento dell’economia riduce i rischi per la stabilità finanziaria. Complessivamente restano favorevoli gli indicatori di sostenibilità delle finanze pubbliche”.

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Mutui immobiliari

Per quanto riguarda i mutui immobiliari:

“L’aumento del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse rafforzano le condizioni finanziarie, già solide, delle famiglie. Si riduce la vulnerabilità anche delle fasce più deboli e l’indebitamento rimane basso, pur in presenza di una forte ripresa dei mutui immobiliari. Le famiglie che hanno contratto mutui stanno alleggerendo il peso del servizio del debito attraverso diverse forme di rinegoziazione dei prestiti che, nei primi nove mesi, hanno interessato oltre il 5% delle consistenze in essere alla fine del 2014 (1,3% nello stesso periodo dell’anno scorso)”.

Finanziamenti alle imprese

Sul fronte dei finanziamenti alle imprese:

“In uno scenario macroeconomico di ripresa dell’attività, la quota di imprese finanziariamente vulnerabili si ridurrà in misura significativa nel 2016. Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese si sta estendendo anche a quelle più fragili”.

Mercati

La Banca d’Italia fa inoltre notare che:

“Lo scenario internazionale sta diventando più incerto. Il rallentamento della Cina e delle altre economie emergenti si ripercuote sulle prospettive di crescita globali e possono derivarne tensioni sui mercati”. Diversamente nell’Eurozona, tuttavia si è attenuata l’incertezza legata alla Grecia e la ripresa e gli interventi straordinari di politica monetaria concorrono a limitare i rischi, anche se: “L’inflazione resta particolarmente bassa”.

Fonte: Banca d’Italia.