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Contributi PAC in Agricoltura: guida ai nuovi aiuti

di Noemi Ricci

3 Aprile 2024 15:12

PAC 2023-2027: guida alla nuova Politica Agricola Comune con regole e incentivi per agricoltura sostenibile, giovani, clima, ambiente e sviluppo rurale.

La PAC 2023-2027 è la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea che offre e sostegno alle aziende agricole con particolare flessibilità e adattamento delle misure alle condizioni locali. Strumento chiave per conseguire gli obiettivi della strategia “Dal produttore al consumatore” e sulla biodiversità del Green Deal europeo, la PAC si concentra su dieci obiettivi, collegati a quelli UE in materia di sostenibilità in Agricoltura e nelle zone rurali.

Ogni Paese dell’UE implementa poi un PAC nazionale, con finanziamenti per il reddito agricolo, lo sviluppo rurale e le misure di mercato. Con questo Piano si contribuisce al raggiungimento degli obiettivi UE.

Il PSP (Piano Strategico PAC) è infine il documento che regola le attività degli agricoltori italiani e la distribuzione dei fondi concordati con l’UE, introducendo regole e incentivi per il settore.

Di seguito, ne esaminiamo le principali caratteristiche e novità.

Le risorse della nuova PAC

Il budget di 36,6 miliardi di euro rimane invariato rispetto alla precedente programmazione. Le risorse sono suddivise tra:

  • Primo Pilastro: i pagamenti diretti (18,14 miliardi), gestito a livello nazionale.
  • Secondo Pilastro, per lo sviluppo rurale (16,40 miliardi), gestito a livello regionale.
  • Sostegno settoriale (2 miliardi), gestito a livello nazionale.

Primo Pilastro – Pagamenti diretti

I pagamenti diretti (Primo Pilastro del PAC) sono suddivisi in cinque tipologie, riassunte nella seguente tabella.

Tipologia di pagamento (Milioni di euro)
Sostegno di base al reddito per la sostenibilità 1.678,19
Sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità 349,6
Sostegno complementare al reddito per i giovani 69,92
Regimi per il clima e l’ambiente (Ecoschemi) 874,06
Sostegno accoppiato al reddito 524,43
Totale 3.496,24

Sostegno al reddito base

La novità è che per il pagamento di base – per ottenere il quale l’agricoltore deve essere in possesso dei Titoli -vengono definite nuove regole per la distribuzione dei Titoli stessi, ponendo un tetto di 2mila euro al loro valore.

Si attuerà inoltre il meccanismo della convergenza al valore medio, alzando nei prossimi anni i Titoli bassi e attenuando quelli più alti, avvicinandoli al valore medio di 167 euro/ettaro. Entro il 2026 tutti i Titoli dovrebbero arrivare almeno all’85% del valore medio (quindi a 142 euro/ettaro).

Teoricamente, dal 2028, i Titoli dovrebbero essere definitivamente aboliti, in linea con le regole di altri Paesi UE come la Germania.

Oltre al possesso dei Titoli, per ottenere il pagamento base, l’agricoltore deve rispettare i requisiti di condizionalità rafforzata e sociale, che includono una serie di adempimenti ambientali e sociali.

Importanti novità dal 2024 riguardano le Bcaa 7 e 8, rispettivamente:

  • obbligo di rotazione triennale delle colture;
  • destinazione del 4% dei terreni a riposo per le aziende seminative, al fine di aumentare la biodiversità, migliorare la qualità dei suoli e ridurre l’erosione.

Esistono però diverse deroghe alla norma della rotazione, per aziende che utilizzano i seminativi per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, aziende fino a 10 ettari, per le colture sommerse come il riso, le aziende certificate biologiche o SQNPI, nonché per le aziende agricole del Sud e per quelle che operano in montagna.

Anche la Bcaa 8 prevede deroghe per le aziende sotto i 10 ettari o quelle i cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione.

La nuova PAC introduce la cosiddetta “architettura verde“, che prevede tre tipologie di impegno per aumentare la sostenibilità ambientale nel settore primario:

  1. la condizionalità rafforzata a livello base (obbligatoria);
  2. i pagamenti agroclimatico-ambientali;
  3. gli Ecoschemi.

Gli Ecoschemi sono volontari e volti a promuovere nuove forme di impegno ambientale e climatico per gli agricoltori. Essi sono suddivisi in 5 categorie descritte nella tabella che segue.

Ecoschema Importo
(milioni di euro)
Ecoschema 1: Pagamento per riduzione antimicrobico resistenza (Liv. 1) e per benessere animale (Liv. 2) 376,424
Ecoschema 2: Pagamento per inerbimento delle colture arboree 155,325
Ecoschema 3: Pagamento per salvaguardia di olivi di valore paesaggistico 150,021
Ecoschema 4: Pagamento per sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento 162,662
Ecoschema 5: Pagamento per misure specifiche impollinatori 43,359
Totale Budget (mln di euro) 887,793

Il pagamento accoppiato

Il pagamento accoppiato prevede specifici aiuti per capo di bestiame o per specifica coltura, con l’obiettivo di sostenere determinate produzioni per settori considerati strategici o in difficoltà. Il 42% del budget iene destinato a zootecnia. Le produzioni vegetali più incentivate sono quelle della barbabietola da zucchero e il riso.

Per accedere al sostegno accoppiato, gli agricoltori devono rispettare alcune condizioni, come l’utilizzo di sementi certificate o la partecipazione a contratti di filiera o di certificazione della qualità.

Sostegno Ridistributivo al Reddito

Volto a sostenere aziende di medio/piccole dimensioni con i contributi riassunti in tabella.

Ettari Pagamento
1-14 81,7 euro euro ad ettaro
14-50 1.143,8 euro (81,7 euro euro ad ettaro)
oltre 50 0

Sostegno per giovani agricoltori

Rivolto agli agricoltori di età inferiore ai quaranta anni (under 40), che siano considerati capi d’azienda e abbiano diritto al Sostegno di base al reddito. Questo sostegno viene erogato in base agli ettari posseduti ogni anno, con un limite massimo di 5 ettari e un importo calcolato come il 50% del valore medio dei Titoli per il pagamento di base, fissato a 83,50 euro per ettaro. Vi è inoltre un tetto massimo complessivo di 90 ettari.

=> Agricoltura: nuove agevolazioni per giovani imprenditori

Secondo Pilastro – Sviluppo Rurale

Le politiche di sviluppo rurale, ora, dipendono tutte dal Piano Strategico PAC, anche nelle Regioni e Province autonome, che adesso adottano, invece di un loro PSR, un CSR, o Complemento Regionali per lo Sviluppo Rurale.

La gestione delle domande degli agricoltori rimane regionale e la distribuzione del budget viene assegnata in base a determinati parametri. La Sicilia ottiene le maggiori risorse con quasi 1,6 miliardi di euro, seguita dalla Campania con oltre 1,2 miliardi e dalla Puglia con circa 1,2 miliardi. La Valle d’Aosta è invece la regione con meno fondi.

Al posto delle le Misure e vengono introdotte le Tipologie di intervento, che si identificano con le lettere, dalla A all’H. I tipi di interventi contemplati sono i seguenti:

  • A: Pagamenti per impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione.
  • B: Pagamenti per vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici.
  • C: Pagamenti per svantaggi territoriali specifici derivanti da determinati requisiti obbligatori.
  • D: Investimenti (ex Misura 4.1).
  • E: Insediamento dei giovani agricoltori e l’avvio di nuove imprese rurali (ex Misura 6.1).
  • F: Strumenti per la gestione del rischio.
  • G: Cooperazione (ex Misura 16).
  • H: Scambio di conoscenze e l’informazione.

Ogni regione sceglie quale impegno attivare per ogni tipologia di intervento previsto dallo Stato italiano. Viene anche definita una nuova nomenclatura degli impegni, ma si tratta di una modifica solo formale, perché nella sostanza il Secondo Pilastro finanzia i medesimi interventi previsti dai vecchi PSR.

Sostegno settoriale

Con questo terzo strumento vengono dedicate risorse a settori specifici dell’economia agricola europea. In Italia, questo strumento comporterà interventi mirati nei settori dei prodotti ortofrutticoli, dell’apicoltura, del settore vitivinicolo, del luppolo, dell’olio d’oliva e delle olive da tavola.

La novità della PAC 2023-2027 è il sostegno alla filiera pataticola con risorse specifiche per ridurre lo squilibrio nell’export.