Tratto dallo speciale:

Edilizia e Immobiliare in crisi, sfumate le esenzioni IMU

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 20 Giugno 2012
Aggiornato 15 Maggio 2013 09:01

Nel Decreto Sviluppo sparite le esenzioni IMU in Edilizia per immobili invenduti delle imprese: un altro colpo alla crisi del mercato immobiliare e delle costruzioni.

Cattive notizie per le imprese dell’Edilizia: annunciata e subito ritirata l’ipotesi del Decreto Sviluppo di esenzioni IMU per gli immobili di proprietà delle imprese costruttrici e rimasti invenduti, mentre la crisi economica colpisce ancora duramente il settore.

Dl Sviluppo, niente esenzione IMU

Una misura volta ad alleviare le sofferenze di un settore come quello immobiliare fortemente in crisi a causa del rallentamento delle compravendite per colpa della difficile congiuntura economica e sul quale l’arrivo dell’IMU ha comunque avuto forti ripercussioni, facendo crollare l’interesse verso gli investimenti nel mattone.

Nel testo del decreto Sviluppo approvato in CdM, o Dl Crescita come ribattezzato da Monti, però non figurano più le esenzioni IMU destinate all’edilizia che avrebbero dovuto avere una durata triennale.

Piano città

Un dietro front sul quale il Presidente della Sezione Edilizia di Ance Cosenza, Natale Mazzuca, ha espresso preoccupazione pur mantenendo positivo il proprio giudizio sul Decreto Sviluppo e più in particolare sul Piano città: un segnale concreto dare impulso all’economia e sostenere la crescita del Paese.

Il Piano città mira a rilanciare il settore delle costruzioni, contribuendo a far uscire l’edilizia dalla crisi, puntando alla riqualificazione delle aree urbane degradate. Il Ministero delle Infrastrutture istituirà con un apposito decreto una Cabina di regia per l’analisi delle proposte di Contratti di trasformazione  e valorizzazione urbana inviate dai Comuni, che dovranno indicare anche investimenti e finanziamenti alle imprese costruttrici previsti.

Per le proprie valutazioni la Cabina di regia considererà l’immediata cantierabilità delle opere, la capacità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e le possibilità di miglioramento urbano. Dopo di che sarà il Ministero sulla base di queste valutazioni a destinare appropriate risorse del Fondo. Gli interventi potranno essere attuati a partire dal 2012 fino al 31 dicembre 2017.

Project bond

Anche i project bond, per l’attrazione di capitali privati per la realizzazione di infrastrutture, sono una misura pensata per dare nuovo impulso all’edilizia. Agli investitori verranno infatti concessi trattamenti fiscali vantaggiosi.

Praticamente i project bond sono obbligazioni emesse dalle società di progetto che prevedono interessi pagati dal concessionario simili a quelli dei finanziamenti bancari, mentre quelli percepiti dai sottoscittori sono paragonabili a quelli previsti per i titoli di Stato (12,50%).

C’è però ovviamente da tenere presente un certo fattore di rischio legato alla realizzazione delle infrastrutture correlate all’obbligazione e per questo, al fine di diffondere lo strumento, servirebbe che venissero approvati appropriati incentivi.

Mercato immobiliare in crisi

Il mercato immobiliare fa registrare nel I trimestre 2012 il -19,6% delle compravendite sul 2011 in ambito residenziale  e del -17,8% in generale, stando ai dati comunicati dall’Agenzia del territorio.

Si tratta dei dati peggiori per il settore immobiliare dal lontano 2004, un andamento che «trova ampia spiegazione considerando i principali indicatori macroeconomici» di fine 2011. I rogiti registrati nel primo trimestre 2012 fanno infatti riferimento agli acquisti decisi negli ultimi mesi del 2011.

Dunque sono dati ancora non influenzati dall’IMU, entrata in vigore nel 2012, anche se è indubbio che già a fine 2011 con l’approvazione del decreto Salva Italia, si iniziasse a valutare anche l’imposta municipale propria nella decisione se investire o meno nel mattone.

In ogni caso secondo Gianni Guerrieri, direttore dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia, a pesare è più la difficile congiuntura economica che l’IMU.