Musica online: business in crescita, Spotify in Italia

di Barbara Weisz

Pubblicato 12 Febbraio 2013
Aggiornato 21 Marzo 2013 09:18

Debutta in Italia Spotify, piattaforma di streaming musicale: ecco i numeri sul business della musica digitale in Italia, capace di battere crisi e pirateria grazie alla pubblicità.

Il 12 febbraio 2013 in Italia non è solo il giorno del debutto per il Festival di Sanremo ma anche per la piattaforma social di streaming musicale Spotify, nuova protagonista nel business italiano della musica digitale: un mercato in crescita del 31% nel 2012 e che, secondo un’indagine Deloitte commissionata da Confindustria FIMI, vale in Italia oltre 36 milioni di euro, detenendo una quota pari al 24% del mercato discografico del Paese.

I ricavi pubblicitari legati alla fruizione di contenuti musicali in streaming sono cresciuti nel 2012 del 77% (fatturato da 8 milioni di euro) divenendo la seconda fonte nel Digitale, a fronte di un crollo nella vendita su musica su supporti tradizionali (cd, dvd e album) pari a -22%. Senza contare i ricavi dell’indotto, a partire dal merchandinsing (+29%).

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Ed il fermento per Spotify testimonia il dinamismo emergente di questo  settore:  oltre 20 milioni di canzoni online – da scaricare sulla base dell’abbonamento scelto (gratuito se si opta per ricevere la pubblicità) – a partire proprio dai 28 pezzi in gara sul palcoscenico dell’Ariston, grazie a un accordo con le case discografiche.

I concorrenti – a partire da iTunes di Apple –  sono avvisati: attenti alla start-up nata in Svezia, terra di pirati (del Web) ma anche di esperienze imprenditoriali che proprio dalla lotta alla pirateria fondano le basi del successo. Dal 2008, i due fondatori di Spotify Daniel Ek (che la sua prima azienda l’ha fondata a 14 anni) e Martin Lorentzon hanno conquistato 5 milioni di abbonati e 20 milioni di utenti, sbarcando in una ventina di mercati esteri.

La ricetta vincente? Musica da ascoltare su pc, smartphone, tablet, da scaricare e da condividere su social network, siti, blog. Spotify si propone anche in Italia con 3 formule di abbonamento:

  • Free: gratuita con l’obbligo di ascoltare annunci pubblicitari.
  • Unlimited: a 4,99 euro al mese senza interruzioni né spot e nessun limite di ascolto.
  • Premium: a 9,99 euro al mese con qualità sonora da intenditori e accesso alle playlist anche offline o da Mobile.

Insomma, «una delle più vaste librerie musicali on-demand al mondo, semplice e legale, al prezzo di un aperitivo al mese», come sintetizza Veronica Diquattro, manager 30enne che viene da Google ed è la responsabile Spotify Italia.

Dunque, in tempo di crisi un mercato in forte crescita, nel quale si ripongono le speranze di ripresa di un’industria, quella musicale nel suo complesso, in calo del 5%, contrastando i colpi della pirateria con idee imprenditoriali vincenti (leggi di più).

E il tutto «senza incentivi, sostegni economici o contributi», come sottolineato dal presidente FIMI, Enzo Mazza.