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Pensioni 2013: aumenti bloccati dalla Riforma Fornero

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 4 Dicembre 2012
Aggiornato 1 Maggio 2015 11:04

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto per la perequazione automatica delle pensioni 2012 e 2013, che per due anni taglia fuori tutti gli assegni tre volte oltre il minimo per effetto della Riforma Fornero.

Aumento con filtri per le pensioni 2013: il decreto congiunto del Ministero dell’Economia e del Lavoro del 16 novembre 2012 “Perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2012 e valore definitivo per l’anno 2011” – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 novembre 2012 n. 277 – ha infatti stabilito per chi scatta l’aumento delle pensione dal prossimo anno (pari a +3%) per effetto della cosiddetta perequazione automatica, ossia dell’adeguamento al costo della vita causato dall’inflazione.

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Gli assegni aumenteranno solo per una parte dei contribuenti e l’effetto della perequazione automatica non ci sarà per tutti: restano fuori tutti gli assegni previdenziali superiori ai 1.443 euro.

Perché questa differenza di trattamento?  Perché si applicano le misure della Riforma delle Pensioni, messa a punto dal ministro del Welfare Elsa Fornero e dal governo Monti con il decreto Salva Italia.

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Ad aumentare, in sostanza, saranno  le pensioni più basse (es.: le pensioni minime passeranno da 481 a 495,43 euro al mese).

Gli aumenti sono stabiliti nella misura del +2,7% dal 1° gennaio 2012 e +3% dal 1° gennaio 2013, salvo conguaglio in sede di perequazione per l’anno successivo.

Queste percentuali sono determinate separatamente, sulla pensione e sull’indennità integrativa speciale (legge 27 maggio 1959, n. 324 e successive modificazioni e integrazioni) dove competa.

L’obiettivo della perequazione automatica delle pensioni sarebbe quello di adeguarle tutte al costo della vita, ovvero all’inflazione, usando come valore di riferimento viene preso l’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

La perequazione automatica, tuttavia, per effetto della Riforma Monti-Fornero sarà applicato solo agli assegni pensionistici dei contribuenti che ricevono una pensione non superiore a 1.443 euro: la Riforma delle Pensioni ha infatti imposto un blocco degli aumenti per il biennio 2012-2013, per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS (inizialmente nel Decreto Salva Italia si parlava di due volte la pensione minima), per consentire al Governo di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014.

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