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Start-up innovative: definite le agevolazioni del Ministero

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Settembre 2012
Aggiornato 25 Settembre 2014 06:55

"Restart, Italia": online il Rapporto della Task Force per le Start-up innovative, con le misure per finanziare l'avvio e incentivare la costituzione di start-up online iSrl, con contratti ad hoc e agevolazioni fiscali per aziende e privati che investono in nuove imprese innovative.

Online il RapportoRestart, Italia” della Task Force sulle Start up innovative istituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico: 150 pagine e 5 allegati fitti di indicazioni e proposte per ottenere anche in Italia i risultati messi a segno negli USA in termini di nuova occupazione generata proprio dalle start-up innovative.

Il Ministro Corrado Passera promette di avviare le prime misure entro settembre.

Le prime troveranno posto nel prossimo Decreto Sviluppo bis e mireranno ad incentivare l’avvio di impresa e finanziare la nascita di start-up innovative (le cosiddette iSrl) direttamente online.

Rapporto Restart, Italia

Semplificazione normativa e capacità di attrarre investimenti: questo il filo conduttore delle diverse proposte del Rapporto, in cui vengono analizzate le fasi di vita di una start up (Lancio, Crescita, Maturità, Consapevolezza) e che contempla anche una sezione dedicata ai Territori che vogliono puntare su queste nuove imprese.

Misure per start-up innovative

  • iSrl: società a responsabilità limitata innovative a “statuto zero”, senza oneri amministrativi e burocratici per l’avvio e la gestione d’impresa, con agevolazioni in termini di capitale (niente requisiti minimi), facilità di effettuare aumenti di capitale, governance e stock option e possibilità di avvio con procedura online.
  • Sgr semplificate: costituzione meno onerosa di società di gestione del risparmio che investono in start-up, con minori costi di gestione e requisiti di capitale ridotto per fondi di venture capital a  capitale privato.
  • Spa ed srl in autodisciplina: costituzione agevolata di investment company che finanziano start-up,  simulando la gestione delle Sgr ma senza ricadere sotto la vigilanza di Bankitalia, e godendo di uno statuto certificato in regime di autodisciplina.
  • Agevolazioni fiscali per start-up: pagamento IVA e IRES al termine di ogni esercizio contabile, per cassa e non per competenza.
  • Contratto di lavoro ad hoc per start up: contratto a termine di quattro anni.
  • Fondo di fondi per il Venture Capital, con risorse pubbliche e private.
  • Deducibilità per partecipazioni in start up: 35% per investimenti fino a 2 milioni di euro, 20% fino a 5 milioni, 50% per investimenti in start up a vocazione sociale (massimo 5milioni di euro).
  • Crowdfunding: finanziamento collettivo, ad esempio tramite piattaforme online per la raccolta di capitale e deduzione dal reddito imponibile per gli investimenti dei privati cittadini nelle start-up .
  • Banche: creazione di una Sezione Speciale del Fondo Centrale di garanzia per le PMI dedicata alle operazioni di garanzia e contro-garanzia per start-up.

Requisiti Start-up

Per beneficiare delle agevolazioni le start-up devono possedere determinati requisiti:

  • essere detenute direttamente e almeno al 51% da persone fisiche, anche in termini di diritti di voto.
  • svolgere attività di impresa al massimo da 48 mesi.
  • fatturare meno di 5 milioni di euro.
  • non distribuire utili.
  • avere nell’oggetto sociale lo sviluppo di prodotti o servizi innovativi, ad alto valore tecnologico.
  • vantare una contabilità trasparente, senza uso di una cassa contanti, fatte salve le spese legate ai rimborsi.

A contribuire al Report, un team di esperti ben noti in ambito Web 2.0.

Per approfondimenti, scarica Restart, Italia, Rapporto della Task Force per le Start-up innovative.