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Rapporto Cyber Index PMI 2024: rischi, opportunità e risorse per potenziare la cultura digitale

di Anna Fabi

15 Aprile 2025 10:00

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Cresce il numero di incidenti cyber ma il livello di consapevolezza delle piccole e medie imprese in materia di sicurezza digitale è ancora carente: il focus nel secondo Rapporto Cyber Index PMI realizzato da Generali Italia.

Le piccole e medie imprese svolgono un ruolo determinante nel tessuto economico e sociale del Paese, offrendo un valido contributo alla crescita, all’innovazione e all’occupazione. Pienamente coinvolte nella transizione digitale, che rappresenta un’opportunità imperdibile per aumentare la competitività, le PMI stanno compiendo crescenti sforzi per ripensare i processi aziendali investendo nelle nuove tecnologie e nel capitale umano.

In questo scenario caratterizzato dall’emergere di nuovi strumenti e tecniche sempre più sofisticate, come l’Intelligenza Artificiale, il tema della cybersicurezza è assolutamente centrale. Analizzare il modus operandi delle PMI relativamente al rischio cyber è proprio l’obiettivo del secondo Rapporto Cyber Index PMI 2024, l’indice che misura lo stato di consapevolezza delle aziende di piccole e medie dimensioni in materia di attacchi e minacce informatiche, fornendo dati puntuali e aggiornati.

Realizzato con l’obiettivo di promuovere la sicurezza informatica attraverso iniziative di sensibilizzazione e accelerando la messa in sicurezza delle PMI, il Rapporto Cyber Index PMI è un’iniziativa promossa da Generali e Confindustria con il contributo scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e la partnership istituzionale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

PMI e sicurezza informatica: trend e scenari di rischio

Dai risultati del secondo Rapporto Cyber Index PMI, che ha coinvolto più di 1000 aziende, emerge un quadro poco rassicurante. Infatti, le PMI mostrano un livello di consapevolezza in materia di sicurezza digitale ancora insufficiente, con un punteggio pari a 52 su 100.  In termini percentuali, il 44% delle piccole e medie realtà intervistate riconosce il rischio cyber ma solo il 15% ha messo in atto un approccio strategico per valutarlo e mitigarlo.

Il rapporto, quindi, focalizza l’attenzione su un crescente gap tra la portata offensiva dei cybercriminali e la capacità difensiva delle organizzazioni, nonostante nel 2024 il numero di incidenti cyber a livello globale sia aumentato del 12% rispetto all’anno precedente: in Italia, ad esempio, è stata rilevata una crescita degli attacchi pari al 65%.

“Le piccole e medie imprese italiane, contribuiscono in maniera determinante alla crescita, all’occupazione e all’innovazione del nostro Paese – ha dichiarato Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia. – Per questo, ritengo che promuovere la loro innovazione e favorire la loro trasformazione digitale sia una delle principali sfide di questo tempo. Come Generali, consapevoli della nostra responsabilità sociale in qualità di primo assicuratore in Italia, vogliamo supportare in maniera concreta la diffusione della cultura della cyber sicurezza, accrescendo la consapevolezza della vulnerabilità rispetto al rischio informatico e sottolineando l’importanza dell’adozione di adeguate soluzioni di protezione. Oggi abbiamo presentato la seconda edizione del Rapporto Cyber Index PMI e mettiamo a disposizione delle organizzazioni aziendali le nostre competenze e la nostra esperienza in tema di identificazione dei rischi cyber, oltre a strumenti assicurativi innovativi.”

Analizzando i diversi gradi di maturità raggiunti dalle PMI italiane e messi in evidenza dal Rapporto Cyber Index PMI 2024, precisamente, è possibile raggruppare le imprese intervistate in 4 livelli distinti:

  • il 15% è considerato maturo, vantando un approccio strategico alla materia e una piena consapevolezza dei rischi per mettere in campo le corrette leve di attuazione;
  • il 29% può essere definito consapevole, comprendendo le implicazioni dei rischi cyber ma con una capacità operativa ridotta;
  • il 38% è informato ma non pienamente consapevole dei rischi cyber e degli strumenti per difendersi;
  • il 18% può essere definito principiante e con una implementazione delle misure di protezione che rasenta lo zero.

Impatto dell’Intelligenza Artificiale sull’esposizione al rischio

L’Intelligenza Artificiale, insieme al Cloud Computing e agli Analytics, sta trasformando in modo significativo i processi aziendali, sia generando vantaggi in termini di produttività ed efficienza sia introducendo nuove sfide da affrontare e superare, come l’aumento del rischio cyber.

Se da un lato le imprese stanno sviluppando soluzioni basate sulla AI per rafforzare la sicurezza informatica, dall’altro lato sono anche i cybercriminali a sfruttarne le potenzialità per veicolare attacchi più sofisticati, veloci e mirati.

Cybersecurity: tutte le opportunità per le PMI

Il Rapporto Cyber Index PMI 2024 fa luce anche sulle opportunità offerte a livello nazionale e internazionale destinate alle PMI che vogliono potenziare la sicurezza informatica. Non mancano, infatti, i fondi pubblici, i bandi europei e le partnership pubblico-privato (PPP). Solo il 10% delle organizzazioni, tuttavia, ha beneficiato di tali risorse e ammonta al 30% la percentuale delle imprese che ignora totalmente l’esistenza di queste opportunità.

Con l’aumento delle minacce cyber, tuttavia, per le PMI diventa cruciale riuscire a sfruttare al meglio le risorse e gli incentivi messi a disposizione dal sistema Paese e dall’Unione Europea.

Una conoscenza insufficiente, infine, riguarda anche i vantaggi generati dall’attivazione di una polizza assicurativa contro i rischi cyber: oltre due terzi delle imprese italiane, infatti, non sono ancora coperte da una protezione assicurativa specifica per i rischi informatici, spesso a causa di una scarsa consapevolezza che porta a sottovalutare le conseguenze economiche di tali eventi.

Diffondere la cultura digitale: il roadshow Generali

La gestione dei rischi cyber deve essere percepita come un fattore abilitante della trasformazione digitale, uno step fondamentale per coglierne tutti i vantaggi e favorire la crescita: nell’ottica di migliorare la conoscenza di queste tematiche nelle PMI e incentivare un cambio di mindset necessario per proteggere le imprese dal crimine informatico, Generali promuove una serie di incontri di formazione e workshop su base territoriale destinati alle imprese associate a Confindustria.

La prima tappa del roadshow 2025 si è tenuta il 1° aprile a Roma nel corso dei mesi si susseguiranno molteplici eventi in diverse città.

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