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Recuperi fiscali: falsi messaggi dall’Agenzia delle Entrate

di Anna Fabi

Campagna phishing di false comunicazioni che richiedono versamenti a nome dell'Agenzia delle Entrate, che invece mette in guardia i contribuenti.

E’ in corso una campagna di false comunicazioni che sembrano arrivare dall’Agenzia delle Entrate e chiedono il pagamento di somme minacciando azioni di recupero crediti in caso contrario. In genere i messaggi arrivano via mail, per SMS o WhatsApp, e persino per telefono, con prefissi italiani o esteri.

L’Agenzia delle Entrate mette in guardia i contribuenti, consigliando di fare attenzione e di non rispondere in alcun modo alle richieste, senza mai cliccare su eventuali link che potrebbero essere contenuti nei messaggi.

I messaggi spesso contengono documenti che possono sembrare autentici, riportando i loghi del Fisco italiano e recapiti che sembrano autentici.  In realtà, si caratterizzano anche per una serie di errori grammaticali, il tono perentorio e il carattere di urgenza.

Phishing Agenzia Entrate

Qui un esempio:

Il Fisco non comunica mai con il contribuente facendo telefonato che intimano pagamenti e, se invia comunicazioni, lo fa attraverso canali ufficiali e con modalità formali e verificabili.

Le avvertenze da rispettare

  • Non cliccare su nessun link contenuto in questi messaggi, sia che arrivino via posta elettronica sia che invece siano messaggi sullo smartphone;
  • non fornire nessun dato personale, nemmeno il nome o il cognome, quando arrivano telefonate di questo tipo, e non richiamare mai;
  • in caso di dubbi, prima di fare qualsiasi cosa chiamare l’ufficio territorialente competente dell’Agenzia delle entrate, oppure fare riferimento ai recapiti che si trovano online. C’è anche una pagina dedicata al “focus sul phishing“, sul portale del Fisco, che fornisce indicazioni ed esempi di come funzionano queste azioni di pirateria informatica.