La nuova architettura vPro

di Giuseppe Goglio

25 Ottobre 2007 09:00

La nuova architettura di Intel per desktop, nome in codice Weybridge, aumenta le possibilità di controllo remoto e aiuta a ridurre costi e tempi per l'assistenza. Ne parliamo con Andrea Toigo di Intel

La gestione dell’infrastruttura IT è una delle questioni cruciali sia per le aziende sia per i fornitori. Da una parte, la volontà di voler contenere i costi legati a manutenzione e gestione senza incidere sulla sicurezza complessiva, dall’altra la necessità di rispondere per tempo alle richieste dell’utenza.

L’intervento congiunto su processore, chipset e scheda di rete ha portato Intel a presentare l’ultima versione della tecnologia vPro: "Si tratta di una combinazione di caratteristiche contenute nel chipset nel processore e nella connessione di rete – spiega Andrea Toigo, business solution specialist di Intel -. Si trova sia nei desktop sia nei notebook, come estensione centrino Pro, dove le funzionalità di gestione remota sono fruibili anche via wireless".

Il risultato del progetto in precedenza noto con il nome in codice di "Weybridge", rappresenta quindi un’evoluzione della tecnologia esistente e non va considerato un vero e proprio passaggio generazionale di architettura hardware.

A tutto vantaggio della sicurezza

Nell’ottica del produttore, i benefici che le aziende ne potranno ricavare sono immediati e ruotano intorno alla diffusione delle soluzioni per la virtualizzazione dei sistemi: "Stiamo parlando di tecnologie che traggono vantaggio da caratteristiche tipiche dei processori Intel Core2 Duo, perché la piattaforma vPro e Centrino Pro sono in grado di sfruttare le caratteristiche di virtualizzazione per aumentare la sicurezza – precisa Toigo -. In pratica, viene aggiunto uno strato software, trasparente all’utente e inserito su macchine virtuali, che di conseguenza non può essere disabilitato se non dall’amministratore".

In materia di sicurezza infatti, uno dei maggiori ostacoli riscontrati da Intel non è tanto la presenza di strumenti adeguati, ma piuttosto la loro modalità di utilizzo: "La maggior parte dei problemi oggi è legata al fatto che l’IT installa i software necessari alla sicurezza, ma poi la macchina viene messa in mano all’utente, il quale può ritenere di poterli disabilitare – spiega il manager dell’azienda -. Oppure, per un malfunzionamento il pc smette di funzionare e l’IT non se ne accorge fino a quando non si verifica un evento (controllo o attacco)".

Impedire all’utente di mettere mano alla configurazione dei client è quindi una priorità fondamentale. A questa si affianca la necessità di poter agire in tempi brevi in caso si verifichi qualsiasi inconveniente. Rispetto al passato però, ora si parla di maggiori possibilità di intervento a distanza, senza la necessità di recarsi direttamente alla postazione, con evidenti risparmi di tempo e costi legati all’assistenza.

Grazie a un’estensione della funzione "wake on LAN" oggi vPro arriva infatti a offrire la possibilità di intervento da remoto anche su macchine con sistema operativo o disco fisso non funzionanti: "Sostanzialmente, nella combinazione chipset/scheda di rete sono stati aggiunti alcuni componenti, a livello firmware, che rappresentano una macchina sempre accesa e in ascolto presente all’interno del Pc remoto. Tale ‘micromacchina’ ha già tutti i driver di rete e pertanto è in grado di comunicare con il pc remoto dell’amministratore il quale, attraverso il nome della macchina o l’indirizzo IP è in grado di raggiungerla, tramite autenticazione forte (come quelle tipiche del banking online)".

La garanzia di poter raggiungere comunque un client che presenta problemi, va a tutto vantaggio dei tempi e i costi di assistenza: "Soprattutto per le aziende più piccole, il fornitore dell’hardware e/o dell’assistenza è in grado di accedere alle macchine prima di intervenire sul posto e presentarsi quindi già a conoscenza dei problemi ed eventualmente con i pezzi di ricambio necessari".

Il gioco vale la spesa

VPro è una tecnologia innovativa e che promette alle aziende vantaggi in termini di efficienza. Come tale però, richiede naturalmente un investimento che, come assicura Toigo, non determina particolari aggravi rispetto alle soluzioni attualmente in commercio: "Dal lato client è necessario investire per macchine di un certo tipo; se però andiamo a guardare, la differenza tra una macchina vPro e un’altro computer business che non lo è, la differenza è minima, nell’ordine dei 50 euro. Sul lato server invece, non è fondamentale avere un modello particolare".

La questione più importante semmai, riguarda il software, ma qui la scelta dipende più dalle esigenze e dalle strategie del singolo cliente. Intel, dal canto suo, cerca di garantire la massima compatibilità con i prodotti presenti sul mercato. "Può essere che l’azienda decida di sviluppare il software per conto proprio e noi eventualmente mettiamo a disposizione gli strumenti – spiega Toigo -. Un’altra possibilità è rivolgersi a soluzioni già integrate e compatibili con vPro. Per esempio, Microsoft con SMS, permette di sfruttare le caratteristiche di Centrino Pro, Altiris ha una soluzione di software distribution ed ETC Management che permette di sfruttare le caratteristiche di vPro. Anche Symantee, LANdesk e HP Openview sfruttano tali possibilità. Sono tutti software di classe enterprise, ma esistono anche proposte di aziende più piccole pensati per le aziende di minori dimensioni".

Per le PMI in particolare, i possibili vantaggi legato all’adozione di vPro non sono legati solo alla gestione interna: "Le società medio-piccole trovano interessante vPro nel momento in cui l’azienda che gli offre servizi gli paventa tale opportunità – conclude Andrea Toigo -. Mi riferisco a realtà anche di dieci persone, che vendono servizi di assistenza ad aziende medio-piccole e trovano molto interessante permettere loro di essere più presenti presso i clienti: i problemi possono essere risolti molto più rapidamente che attraverso interventi diretti".