Nuove regole per l’efficienza energetica dall’UE

di Emanuele Menietti

Pubblicato 23 Luglio 2009
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:57

L'Unione Europea ha da poco varato una nuova serie di linee guida per far raggiungere agli stati membri una maggiore efficienza energetica. Entro il 2020 si mira ad abbattere i consumi di 190 TWh

Nuove linee guida per la realizzazione di impianti di produzione ed elettrodomestici di nuova generazione a basso impatto ambientale. Prosegue con questa iniziativa l’impegno dell’Unione Europea sul fronte della protezione dell’ambiente e dell’ottimizzazione dei consumi energetici nel vecchio continente. Le nuove regole mirano a ridurre sensibilmente il consumo di energia entro i prossimi 10 anni.

«Questo pacchetto è una pietra miliare lungo la strada che porta al raggiungimento degli obiettivi legati all’efficienza energetica, al cambiamento climatico e al rilancio dell’economia. Consentirà di risparmiare considerevoli quantità di energia, ridurre le emissioni di CO2 e i costi dell’elettricità, creando al contempo nuovi posti di lavoro e accelerando lo sviluppo di tecnologie nuove e altamente innovative» ha dichiarato con orgoglio il Commissario per l’Energia Andris Piebalgs a margine della presentazione del nuovo piano da poco varato dall’Unione Europea.

La serie di norme sull’eco-design punta principalmente al miglioramento dell’efficienza energetica dei motori industriali, dei televisori, dei refrigeratori e di numerosi altri apparecchi alimentati con l’energia elettrica. Se applicate correttamente, le nuove regole consentiranno di realizzare nuove soluzioni tecnologiche a basso consumo in grado di far risparmiare circa 190 terawatt-ore di energia elettrica ogni anno entro il 2020. Una cifra enorme, paragonabile al consumo energetico di due grandi paesi come l’Australia e la Svezia.

Tra i nuovi requisiti previsti dalle norme sull’eco-design spicca la richiesta ai produttori di realizzare motori elettrici industriali più semplici da regolare. Le linee guida prevedono l’impiego di “dispositivi a velocità variabile” per impostare la potenza erogata dai motori elettrici alle reali esigenze produttive, scongiurando l’eventualità di farli funzionare costantemente a pieno regime, condizione che implica un maggiore consumo energetico. La sola applicazione di questa norma dovrebbe portare a una riduzione di 135 TWh su base annua entro il 2020.

La UE ha pensato anche ai sistemi di riscaldamento degli ambienti con l’introduzione di alcune norme per rendere maggiormente efficienti i circolatori delle caldaie. Le nuove tecnologie consentono infatti di realizzare circolatori in grado di regolare le loro prestazioni alle effettive necessità dell’intero impianto di riscaldamento per raggiungere una data temperatura. Questo provvedimento dovrebbe consentire di raggiungere entro il 2020 un rispario su base annua pari a 30 TWh circa.

Sul fronte di alcuni elettrodomestici, come frigoriferi e congelatori, e di sistemi per l’intrattenimento come i televisori, l’Unione Europea ha introdotto alcune regole di eco-design per ridurre i consumi energetici, puntando su una migliore gestione dei sistemi e su una minore dispersione dell’energia. Salvo cambiamenti di programma, a partire dal 2014 sarà vietato all’interno dell’Unione il commercio dei televisori e di altri elettrodomestici ad alto consumo, provvedimento che consentirà di risparmiare 30 TWh su base annua.

Le nuove norme sull’eco-design si aggiungono a quelle già emanate in Europa nel corso degli ultimi due anni e confermano l’impegno dell’Unione sul fronte del risparmio energetico e della salvaguardia dell’ambiente. Meno consumi si traducono infatti nell’impiego di meno risorse e nell’emissione di minor quantità di prodotti inquinanti principalmente nell’atmosfera.

La sfida verso l’innovazione e l’efficienza energetica lanciata dall’Unione Europea interessa direttamente l’intero comparto industriale, chiamato a elaborare nuove strategie produttive per realizzare soluzioni tecnologiche e dispositivi in linea con le norme sull’eco-design. Un impegno non indifferente, che potrebbe però trasformarsi in una valida opportunità per sfruttare al meglio i vantaggi della green economy.