Potrebbero essere il futuro del mobile computing, vengono chiamati smartbook e sono una particolare categoria di computer portatili che riunisce in sé caratteristiche degli smartphone e notebook di fascia bassa. Insomma, una via di mezzo tra un cellulare evoluto e un netbook.
Dai primi gli smartbook ereditano la piattaforma hardware (chipset con processore ARM) e dai secondi essenzialmente le dimensioni: il display è da 10″-12″. L’ingombro è simile, o di poco inferiore, a quello di un netbook e le funzionalità praticamente identiche a quelle di uno smartphone.
Il fatto che gli smartbook utilizzino una tecnologia basata su processori ARM, che sono tipicamente adottati nei sistemi embedded, comporta un limitato consumo energetico e quindi una consistente autonomia. In pratica, una batteria a tre celle, che solitamente consente l’utilizzo per circa 3 ore di un netbook, in uno smartbook permette di usare il dispositivo per un’intera giornata lavorativa: 8 ore.
Costantemente collegati a Internet via 3G e WiFi, gli smartbook dispongono di un GPS e possono riprodurre video in alta definizione. Ma non solo. Possono anche integrare la TV mobile (DVB-H e ISDB-T). Il sistema operativo usato è basato su Linux e propone un’interfaccia definita “smartphone-like”. In sintesi, sono ultra-portatili, personalizzabili e facili da usare.
Nonostante rappresentino l’insieme di due tipologie di prodotto ormai assodate, gli smartbook danno origine a una categoria del tutto nuova, con ampie possibilità d’impiego. L’idea di integrare netbook e smartphone è venuta all’azienda americana Qualcomm, che durante l’ultima edizione della fiera taiwanese Computex, che si è tenuta lo scorso mese di giugno, ha annunciato l’ampliamento della propria piattaforma Snapdragon basata su processori ARM con un chipset di nuova generazione.
Questo chipset è costruito utilizzando una tecnologia a 45 nanometri che consente di avere una maggiore rapidità di calcolo e minori consumi: secondo quanto affermato da Qualcomm il risparmio energetico dovrebbe essere di circa il 30% rispetto alla generazione precedente degli Snapdragon. Dal canto suo, il processore ha visto crescere la frequenza di funzionamento da 1 GHz a 1,3 GHz e la piattaforma nel suo insieme è stata ottimizzata per fornire migliori prestazioni sia sul versante multimediale sia della grafica in 2D e in 3D.
La proposta di Qualcomm ha trovato un immediato seguace in Freescale, società che opera anch’essa nell’ambito dei microprocessori, la quale ha mostrato sul finire di giugno due differenti prototipi di smartbook: uno con un design identico a quello di un netbook e uno simile a uno smartphone ma con uno schermo un po’ più grande del consueto, in grado di riprodurre filmati nel formato 720p e basato sul sistema operativo Android di Google. Freescale ha però anche commissionato a uno studio di designer la progettazione di nuovi concept che, pur riunendo le caratteristiche di netbook e smartphone, presentino un look decisamente innovativo.
I primi modelli di smartbook sono attesi in commercio entro la fine dell’anno a un prezzo base attorno intorno ai 200 dollari.