Ict, Assinform: l’Italia è in ripresa ma troppo lenta

di Barbara Weisz

Pubblicato 10 Marzo 2011
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

Le anticipazioni del rapporto 2011 indicano un miglioramento, ma il 2010 si chiude a -2,5%. Nel mondo, la crescita torna ai livelli pre crisi.

Il settore dell’information technology in Italia segna un miglioramento, ma il bilancio 2010 resta negativo mentre il resto del mondo marcia con un ritmo superiore al +4%. Sul fronte delle tcl, le cose vanno anche peggio, con la Penisola che ha chiuso l’anno passato con un rallentamento peggiore del precedente, mentre a livello internazionale si registra una crescita superiore al 5%. I dati sono contenuti del Rapporto Assinform 2011, predisposto come sempre in collaborazione con NetConsulting. Sono positive le stime per il 2011, +1,3% per l’it.

Nel dettaglio, l’intero mercato Ict in Italia ha segnato un -2,5%, che rappresenta un passo avanti rispetto al -4,2% del 2009, ma che comunque resta negativo. Il dato corrisponde a un valore di mercato pari a 60 milioni 230mila euro. A pesare particolarmente sono state le telecomunicazioni, -3%, ovvero un ulteriore decremento rispetto al -2,3% del 2009, mentre l’information technology pur davanti a una crescita negativa per l’1,4% ha recuperato 6,7 punti percentuali rispetto al -8,1% del 2009.

Dunque, pur davanti a dati con il segno meno c’è un trend di risalita «che troverà ulteriore consolidamento nel corso di quest’anno» spiega Paolo Angelucci, presidente di Assinform, che pero’ avverte: «i ritmi sono troppo lenti, sia rispetto alle necessità di cambiamenti strutturali del Paese, che al gap d’innovazione che scontiamo a livello internazionale, il quale, invece, tende ad approfondirsi. Il ricorso all’innovazione tecnologica continua a rimanere in Italia un fenomeno troppo limitato dimensionalmente e sottovalutato in ambito politico e nei circoli decisionali e, perciò, incapace di funzionare, come avviene nei principali paesi, da leva strategica di crescita e produttività delle imprese, di efficienza e razionalizzazione della spesa pubblica».

Il confronto con gli altri paesi è impietoso: nel mondo l’it ha segnato un progresso del 4,4%, le tlc del 5,1%, quindi l’intero comparto itc presenta un adamento positivo del 4,9%, con un forte progresso dal -1,5% del 2009 e con un ritmo che è tornato ai livelli pre crisi. In Europa, il mercato it è cresciuto dell’1,2%, negli Usa del 5,1%, in Giappone dello 0,9%.

Ci sono, anche in Italia, dei segmenti in fase di forte sviluppo. L’hardware dopo anni do costante calo ha segnato un +2,8%, (l’anno scorso era sotto del 14,8%). La ripresa è trainata in particolare dalle vendite di pc, +15,7%, grazie soprattutto ai desktop, +10,4%, e ai server, +2,4% (da -20,9% del 2009). Bene anche i portatili, +9,4%, che pero’ subiscono una lieve flessione rispetto al +10,1% del 2009.

Qui si inserisce probabilmente l’ingresso sul mercato dei tablets, di cui nel paese sono state vendute oltre 428mila unità. Da segnalare, sempre per quanto riguarda l’it, il +18,4% della domanda di grandi server, segno che le imprese hanno avviato processi di rinnovamento del parco tecnologico.

Le previsioni indicano come detto che il dato del 2011 tornerà positivo, il +1,3% sarà determinato in particolare dal +3,2% stimato per la domanda di hardware a cui si aggiungerà il +1,6% del software e il +0,6% di servizi informatici.

Quanto alle tlc, come detto il dato è negativo del 3%, con un valore di mercato a 41,8 miliardi di euro. Flessioni sia nel mobile, -3,2%, sia nel fisso, -2,6%. L’andamento è dovuto soprattutto al calo dei prezzi e delle tariffe dovuto all’elevata concorrenza fra gli operatori. In termini di penetrazione dei dispositivi e di utilizzo di servizi, i risultati sono positivi: oltre 4 milioni di smarthpone venduti, circa il doppio del 2009, accessi a banda larga aumentati del 6,9%.