Dopo quello di T-Mobile (Deutsche Telekom) un nuovo scandalo colpisce la Germania: il portavoce di Springer avrebbe rivelato al settimanale tedesco der Spiegel che anche nel maggiore gruppo editoriale tedesco si sono verificati gravi problemi di protezione dei dati dei clienti.
In una Germania già sensibilizzata da caso DT, si è scatenata la polemica: dal primo settembre scorso, infatti, sarebbero accessibili online i dati sensibili di migliaia di clienti del giornale di annunci WBV Wochenblatt (gruppo Springer), che li avrebbe messi erroneamente sul Web.
Tra i dati pubblicati e raggiungibili facilmente con una semplice ricerca su Google anche informazioni sensibili degli inserzionisti quali indirizzo, numero di telefono e addirittura numero di conto corrente bancario.
Il gruppo si è scusato per l’errore – di cui dà la colpa ai programmatori esterni a contratto – e ha subito informato le autorità competenti non appena scoperta la falla. La vicenda, di certo, servirà a richiamare l’attenzione sulla necessità di un giro di vite, anche normativo, sulla gestione incauta di dati personali, che rischia di scoraggiare le imprese a investire sul Web alimentando mercati come la pubblicità online o anche dell’ecommerce.