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Dalla virtualizzazione al cloud: PMI italiane indietro

di Paolo Iasevoli

Pubblicato 16 Maggio 2011
Aggiornato 23 Aprile 2013 15:51

Riduzione in azienda dei costi IT? Con le nuove tecnologie cloud, sul'esempio delle aziende europee.

Le PMI italiane pensano alla “nuvola” mentre le aziende europee ci sono già dentro. Ne parliamo con Brunello Giordano, Responsabile della divisione Alliance per CA Technologies, che ha recentemente pubblicato uno studio approfondito sulla composizione della spesa IT delle imprese dell’Unione Europea.

1. Com’è andato il 2010 dal punto di vista degli investimenti IT delle imprese italiane?

Le aree di maggior interesse sono ancora una volta la virtualizzazione (l’Italia non ha ancora smaltito la “sbornia”), l’automazione e la sicurezza, dove l’Italia rimane uno dei mercati di riferimento in Europa. Da notare il fanalino di coda della Governance, che conferma la scarsa attenzione delle aziende a dotarsi dei corretti strumenti per gestire e l’IT e non solo.

2. Quali saranno gli investimenti 2011?

La tendenza europea è spendere meno in virtualizzazione e più in cloud mentre l’Italia – che è ancora indietro rispetto alla media europea – continuerà a indirizzare la maggiore componente degli budget IT sulla virtualizzazione (70%), seguita a ruota da cloud (52%) e sicurezza, soprattutto per gli accessi al cloud via web.

3. A quali fattori si deve questo cambiamento?

Per l’Italia il cambiamento è limitato per questo 2011. In Europa invece, avendo ormai consolidato la virtualizzazione si è passati alla fase “comando e controllo” in ottica cloud e quindi di conseguenza gli investimenti hanno cambiato destinazione.

4. Quali le criticità e opportunità per le PMI italiane?

Le PMI avranno la necessità di “valutare correttamente” le offerte cloud che verranno loro proposte nei prossimi mesi, esaminando con attenzione le componenti sicurezza e automazione ma anche gli impatti sulla IT interna, che potrebbe fornire delle resistenze al cambiamento o difficoltà di adattamento al nuovo modello.

5. L’indagine CA Channel Index consacra il cloud computing come protagonista della scena IT: l’Italia è pronta?

Si sta lavorando alacremente, ma non credo che per il 2011 il cambiamento avverrà con impatti significativi. Mi aspetto invece che alcune aziende, in partnership con fornitori di fiducia, riescano a realizzare cloud private con un committment preciso e con la volontà di sperimentare realmente (in esercizio) i nuovi servizi.

6. A che punto è l’adozione del Management-as-a-Service tra le aziende italiane?

Credo che i servizi con maggiore possibilità di implementazione siano quelli legati all’Infrastruttura (IaaS), alla Piattaforma (PaaS), alla Governance ed al Recovery Management-as-a-Service. Su tutti questi punti, CA conta di rivestire un ruolo da protagonista.

7. Cosa possiamo aspettarci dal 2012?

Non so se il 2012 sarà l’anno giusto, ma dopo il cloud dovremo puntare al data center virtuale, cioè trasformare ogni singola parte di un DC in un asset dematerializzato e on-demand.

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