Farmland, si gioca per curare gli animali

di Stefano Pierini

17 Giugno 2009 09:00

Scopo del gioco è sperimentare come si comporta un bravo allevatore e quanto è importante in termini di una corretta alimentazione

L’educazione alimentare è un campo su cui investire. Proporre alle scuole tale argomento è una missione con valori sociali meritevoli (prevenzione dell’obesità, attenzione ai prodotti salubri, sapere come curare gli animali, ecc.). Ma per ottenere dei risultati incoraggianti è importante coinvolgere la creatività dei bambini e dei ragazzi, passando da un ascolto passivo ad una partecipazione attiva dell’alunno. Ecco allora che sempre più spesso vengono proposte iniziative didattiche che utilizzano il gioco multimediale come strumento per far capire e motivare all’apprendimento.

La Commissione Europea ha prodotto e divulgato, recentemente, il gioco Farmland, con edizione anche in lingua italiana, in occasione della Settimana Veterinaria Europea, per dare informazioni sul benessere degli animali e sulla necessità di conoscere le loro abitudini per allevarli nel miglior modo possibile. Il gioco è rivolto ai bambini di 6-9 anni e può essere un’occasione per trascorrere con i genitori dei momenti di divertimento e di riflessione. Nutrirsi in modo naturale e sano è un compito primario della famiglia ma anche delle istituzioni (in special modo le scuole con i menù delle mense scolastiche) che possono aiutare a far capire il valore della nutrizione per una crescita equilibrata e in salute.

Gli animali di cui noi ci nutriamo hanno bisogno di essere allevati secondo specifiche norme e il rispetto di queste comporta un notevole miglioramento qualitativo delle carni. Il gioco è nato con l’intento di far sperimentare come si comporta un bravo allevatore (che conosce anche i problemi della vendita del prodotto). Lo scopo è indurre nel bambino la curiosità di voler verificare di persona (dopo averlo letto nelle apposite schede informative, presentate ognuna da personaggi che rappresentano vari mestieri della fattoria) quello che viene scritto nelle etichette alimentari, e soprattutto invoglierà i più piccoli a visitare le numerose fattorie, anche didattiche, presenti in ogni regione, per osservare come vivono gli animali.