IE8 impugna l’arma della sicurezza

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 27 Gennaio 2009
Aggiornato 10 Febbraio 2023 16:51

Microsoft appare più agguerrita che mai nel mandare in prima linea la nuova imminente versione del suo browser, puntando sulle performance, sulla sicurezza e sulle nuove funzionalità

La disponibilità di Internet Explorer 8 RC1 segna un ulteriore passo nella maturità del programma di casa Redmond, sempre più vicino al suo debutto definitivo e Microsoft sembra intenzionato a metterlo in prima linea nella “guerra dei browser”, puntando sulla performance, sulla sicurezza e sulle nuove funzionalità.

Sono molte le migliorie introdotte sul piano della sicurezza, per ottenere ciò che con orgoglio a Redmond definiscono «il browser più sicuro sul mercato». In particolar modo appare molto interessante la funzionalità “InPrivate Filtering“, in grado di rendere i nostri movimenti all’interno della grande rete decisamente meno rintracciabili.

Sarà quindi possibile navigare in tutta segretezza, ottenendo un duplice vantaggio: nessuna traccia dei nostri movimenti all’interno del browser (sotto forma di cookie, file temporanei o cronologia). e l’impossibilità da parte di siti di terze parti (ad esempio siti pubblicitari) di ricevere informazioni sulla nostra navigazione.

Migliorato, inoltre, il filtro anti-phishing e aggiunta al programma la possibilità di auto proteggersi contro il fenomeno del clickjacking, ovvero l’introduzione invisibile di alcuni pulsanti all’interno di alcune pagine Web, in grado di reindirizzare i nostri click su pagine malevoli.

Imporre Internet Explorer 8 diviene sempre più una priorità, da quando l’utilizzo del browser di casa Microsoft è sceso sotto la barriera del 70% e l’eterno rivale Firefox ha superato quota 20%; a Redmond non possono più permettersi di dormire sugli allori, come ai tempi d’oro di Internet Explorer 6.

Se Internet Explorer basa la sua popolarità sul fatto di essere integrato all’interno di Windows, dense nubi potrebbero però addensarsi all’orizzonte: la Unione Europea sta infatti movimentandosi per obbligare Microsoft a dissociare il suo browser dal sistema operativo, operazione simile a quanto accadde con Windows Media Player.