SPC, la rete telematica integrata della Pubblica Amministrazione

di Stefano Gorla

29 Aprile 2009 09:00

Considerato da anni un'infrastruttura rivoluzionaria, il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione promette una migliore efficacia dell'azione amministrativa

Oggi gli Enti Locali non rispondono più ad un modello di Stato centralizzato, ma sono soggetti con una loro autonomia suggellata dal principio di sussidiarietà. Per l’SPC ciò rappresenta la sfida della flessibilità, intesa come adattabilità alla mutevolezza del quadro giuridico politico sia in termini soggettivi che oggettivi. Ma la nozione di servizio pubblico si plasma anche attorno a quella di Stato sociale, con particolar riguardo ai principi di eguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.It) e di solidarietà (art. 4 Cost.It.). Entrambi concorrono a configuare il complesso dei servizi pubblici quale riflesso organizzativo dell’esercizio dei diritti sociali (Cofrancesco, “Principi di Diritto Amministrativo”, 2006). Non è possibile assimilare il servizio pubblico ad un’attività privata imprenditoriale indirizzata a fini sociali: il legislatore italiano, accogliendo la concezione funzionale-oggettiva del servizio pubblico intende che l’attività in cui esso consiste si indirizza istituzionalmente al pubblico, mirando a soddisfare direttamente le esigenze della collettività.

Per la selezione dei fornitori assegnatari di parti della fornitura dell’SPC è stato scelto lo strumento della “Licitazione privata n. 1/2005” bandita dal CNIPA. I fornitori assegnatari e tutti gli altri fornitori iscritti negli elenchi di cui all’art. 11 del D. Lgs. n. 42/2005 che abbiano aderito alle norme contrattuali e tecniche del SPC, devono erogare i servizi di connettività e sicurezza, realizzare la rete di interconnessione e relazionarsi con tutti i soggetti coinvolti nel SPC, secondo le regole stabilite nell’ambito del Sistema stesso. Nella licitazione privata è l’amministrazione a definire lo schema negoziale, per cui il privato non può negoziare i contenuti del contratto.

Concludendo, possiamo sostenere che l’SPC deve fronteggiare una complessità esterna costituita sia da individui che da associazioni. Il cittadino che chiede una prestazione vuole la massima semplicità procedurale. Motivo per cui l’obiettivo è quello di consentirgli di deve poter entrare in un ufficio virtuale che sia portale di accesso unico a tutti i servizi della PA.