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Bonus 500 euro: Carta Docente ai precari, nuova sentenza

di Teresa Barone

Pubblicato 8 Febbraio 2023
Aggiornato 5 Marzo 2023 08:18

Anche gli insegnanti precari hanno diritto alla Carta Docente: nuova sentenza del Tribunale conferma la decisione del Consiglio di Stato su bonus 500 euro.

Ancora un pronunciamento sulla concessione della Carta Docente agli insegnanti precari con assegnazione di supplenze annuali, in questo caso ai docenti di Religione cattolica (IRC): il Tribunale di Catania ha accolto il ricorso di molti precari che si appellavano alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (18 maggio 2022) e a quella del Consiglio di Stato (la n. 1842 del 16 marzo 2022) contro la discriminazione di trattamento tra insegnanti a tempo indeterminato e a termine.

Con valore retroattivo dal 2016, il Bonus Docenti 500 euro (di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015) spetta anche agli insegnanti precari con assegnazione di supplenze annuali.

=> Carta Docente: bonus 500 euro per tutti gli insegnanti

La più recente sentenza al riguardo, sempre favorevole ai precari, era stata quella n. 803 del Tribunale di Marsala, depositata il 7 settembre 2022.  Interpretando il testo della legge che ha istituito la Carta Docente, si evince infatti come l’obiettivo del contributo sia quello di agevolare la formazione, che costituisce un diritto e dovere del personale attivo nella scuola.

I giudici ritengono dunque, ancora una volta, che la disparità di trattamento tra insegnanti precari e di ruolo non possa essere giustificata, anche tenendo conto delle motivazioni ministeriali che fanno riferimento alla diversa gravosità dell’obbligo formativo:

Né pare potersi sostenere l’assunto del convenuto Ministero secondo cui la Carta del Docente sarebbe uno strumento per compensare la “maggior gravosità dell’obbligo formativo a carico dei soli docenti di ruolo per i quali la formazione in servizio è divenuta adesso attività funzionale obbligatoria, strutturale e permanente” atteso che la Carta stessa viene erogata anche ai docenti part-time (…) e persino ai docenti di ruolo in prova, i quali potrebbero non superare il periodo di prova e, così, non conseguire la stabilità del rapporto.

Il Ministero dell’Istruzione, tuttavia,  non si è ancora uniformato alle sentenze. La Cisl Scuola, pertanto, si propone come soggetto a supporto di tutti gli insegnanti che vogliano fare ricorso.